STORIE DI CARLO

UNION SAINT GILLOISE   -ROMA   COPPA DELLE FIERE  1960/1961

In questo periodo di delusioni un po’  di sano AMARCORD  credo non guasti…..Quella edizione della seconda coppa europea  si svolse a cavallo tra il 1960 ed il 1961 e dopo una lunga cavalcata durata dieci partite complessive la nostra squadra’ alzo’ al cielo la coppa delle fiere ( era il 1961 e per la precisione 11 ottobre) consegnata al capitano GIacomo Losi dal Presidente della FIFA  alla presenza di sessantamila spettatori nello stadio olimpico di Roma.Essendosi svolta la manifestazione tra due stagioni calcistiche  la Roma fu prima allenata da Foni e poi da Carniglia; presidente Anacleto Gianni ( ribattezzato Anacleto V° , per via dei piazzamenti conseguiti nella sua gestione in campionato).Purtroppo lotte intestine tra vari dirigenti, condotte  non corrette dei calciatori e polemiche  ( cosa purtroppo frequente….nella nostra storia..), esoneri di tecnici  talvolta   per decisioni solo  umorali…..fecero si che quella squadra , a mio modesto parere,  molto forte tecnicamente, non raggiungesse  traguardi migliori in campionato.Avra’ all’attivo  questa coppa europea e una coppa delle alpi  ( formula particolare: sommazione dei punti delle italiane  contro quelli conseguiti dalle squadre svizzere) con vittoria italiana e consegna di coppa alle partecipanti   ed alla FIGC.Ma torniamo a questo incontro  oggetto del racconto: inizio della manifestazione  4 ottobre 1960 a Bruxelles  pareggio a reti bianche .la formazione Panetti,Stucchi, Corsini, Fontana ,Losi, Giuliano,Ghiggia, Pestrin, Manfredini,Schiaffino, Selmosson. Arbitro tedesco Treschell.Da ricordare un salvataggio di Losi a porta vuota.Eccoci al ritorno il primo novemre del 1960  , stadio olimpico,  risultato finale 4 a 1 per noi  ( reti di Giuliano, menichelli. Manfredini, Lojacono e Diriex . Arbitro Mellet ( Svizzera). Cudicini, Stucchi, Corsini,Giuliano, Losi ,Schiaffino,Orlando, Lojacono, Manfredini, Selmosson, Menichelli. Il cammino iniziava  bene e dopo …altre otto gare ecco  LA VITTORIA!. La storia non si cancella  anzi…e’ maestra di vita….Penso a i tifosi che hanno vissuto quella cavalcata , a quelli che non ci sono piu’ ed a quelli che ancora oggi la ricordano e sopratutto al nostro capitano Giacomo l Losi  che lo scorso 8 gennaio ci ha ricordato   con il suo racconto  quel percorso facendocelo  rivivere attraverso le sue parole.

Speriamo bene Roma….i tifosi giallorossi non meritano   questo momento  attuale vista la loro passione , la loro dedizione ed il loro attaccamento a questa maglia!!”

CARLO PASCALI Roma ClubMontemario Giacomo LOSI

LA CONQUISTA DELLA PRIMA COPPA ITALIA: 1 novembre 1964   

Tra pochi giorni,  il 1 novembre, ricorre il sessantesimo anniversario della conquista della prima coppa italia della storia della nostra Roma. Battendo il Torino nella finale bis disputatasi sul terreno del comunale  piemontese con un gol del centravanti Bruno Nicole’ al minuto 85   il trofeo approdava per la prima volta nella bacheca giallorossa andadosi ad affiancare alla Coppa Coni ( 1928) a quella  dello Scudetto ( 1941 /42), alla coppa per la vittoria del campionato di seri B ( 51/52) , alla copia  (Italia) della Copa delle Alpi ( 1960) ed alla Coppa delle Fiere ( 1961).Qella edizione della coppa, molto lunga, iniziata nella stagione precedente si concluse quel primo novenre nella finale bis  dopo il risultato a reti bianche del settembre 64.Dopo aver eliminato in successione Potenza,Napoli, Foggia, Atalanta,  Fiorentina ( calci di rigore dopo i supplementari) la doppia finale con i granata ,risolta sul filo di lana ,consenti’ a Giacomo Losi di alzare al cielo la coppa ricevuta dalle mani del Presidente Federale Artemio Franchi ed a Giacarlo Desisti di ricevere la coppa  in memoria del presidente del Bologna Renato Dall’ara .Pochi giorni dopo , il 5 novembre in occasione di un incontro  (stadio Flaminio) della campionato Demartino Il presidente conte Marini Dettina consegno’ ai singoli componenti della rosa il cerchietto tricolore da applicare sulle maglie che fece, poi,  la sua comparsa la domenica successiva allo stadio olimpico contro il Bologna.Una stagione nata  male, sin dal ritiro precampionato svolto ad Abbadia S Salvatore  ( monte amiata) contrassegnata da infortuni multipli ( Manfredini, Angelillo, ecc ), fu’ presagio di un cammino difficilissimo per societa’ , tecnico e squadra  ( colletta del teatro sistina, tristemente famosa…) lotte intestine in societa’ deficit pauroso  sostenuta  dal Grande Amore dei tifosi che accompagnarono con il loro affetto ed il loro sostegno un periodo terribile ! Quella vittoria in coppa ripago solo’ in parte,le amarezze subite  ma i  tifosi  non i fecero  mai  mancare il loro supporto:  questo è il nostro DNA .Allenatore istrionico ma motivatore, valido tecnicamente , scaramantico all’ossessione ( la fissazione per il numer 8…!) organizzo’ un partita tatticamente perfetta colpendo il Torino in contropiede   era arma tattica caratteristica della squadra granata allenata da Nereo Rocco, maestro del catenaccio !!.Nella foto che ho ritrovato e che tengo  gelosamente conservata tra i miei ricordi è raffigurata quella squadra .Si staglia la figura del presidente con un sorriso malinconico, quella del segreatario generale Vincenzo Biancone,dell’addetto stampa Valentini  e del medico sociale dott. Catello DiMartino; il mitico massaggiatore di testaccio Angelino Cerratti  il tecnico JuanCarlos Lorenzo ed il suo vice Gualtieri.Cudicini e Ginulfi ( portieri assente Matteucci anche lui infortunato) Tomasin ed Ardizzon, Carpanesi, LOSI, Schnellingher, Leonardi, Tamborini, Nicole’ ( autore del gol partita) Picchio Desisti, Francesconi ( detto il corvo) non sono raffigurati Carpenetti, Manfredini, Angellillo , Matteucci, Nardoni , Salvori e Bertani ed altri della rosa.Ricordo solo quanto successe la mattina del 2 novembre alla stazione termini  all’arrivo del treno che riportava la sguadra a roma: TIFOSI IN FESTA ED ENTUSIASMO TIPICO NOSTRO….Un altro atto di fede e di amore verso questi colori e questa squadra!Di quel torneo come al solito, nonostante gli infortuni  che ne limitarono il rendimento, Pedro Manfredini fu capocannoniere con nove reti( il suo bottino finale in maglia giallorossa pari a 76 reti in campionato, 24 in coppa italia e 31 in coppa delle fiere e coppa delle alpi..).Credo dieci anni fa’ la societa’ a gestione americana  ricordo’ quella vittoria invitando i protagonisti all’ olimpico tra la commozione di quei tifosi che la vissero ed il canale telematico societario ( allora esistente) trasmise un documentario relativo all’evento dal titolo L’URLO DEL 64! Attori Losi, Ginulfi, Leonardi, Tamborini , Manfredini  e Desisti ed un intervista A Fabio Cudicini.Rivedere quelle persone  e rivivere quegli episodi  mi induce commozione  ma questi sono sentimenti personali  chiusi nella mia memoria di tifoso.In certo perido della mia vita , frequentando Il centro Fulvio Bernardini a trigoria ho rivisto, tanti anni fa’, quella coppa  in bacheca ed ho sempre ricordato quel giorno di novembre e la gioia provata  e l’ORGOGLIO DELL’APPARTENENZA! ( ESSERE TIFOSO DELLA ROMA )

FORZA ROMA 

Carlo Pascali Roma club Monte Mario

Una foto, un ricordo e….”diamo a Pedro quello che è di Pedro Manfredini”

la foto allegata  recapitatami dall’amico Ambrogio  risalente alla prima giornata di campionato 1961, UDINESE vs Roma vecchio stadio Moretti  di Udine , raffigura tanti atleti con il testa il nostro capitano G.Losi e mi ricorda una serie di avvenimenti evocatori di una determinata circostanza : le reti segnate nei derby ! Quella vetusta e cara foto  raffigura quella squadra che pochi mesi dopo ando’ a vincere la Coppa delle Fiere   ( 11 ott.19 61) completando il cammino iniziato nella stagione agonistica precedente; c’e presente  il brasiliano  Dino Da Costa che di li’ a poco lascera’ la roma  ed al suo posto con la maglia n.7 ci sara’ nella finale europea Alberto Orlando. La stagione agonistica precedente , presidente Anacleto Gianni, era iniziata sotto la guida tecnica del dottor Alfredo Foni poi sostituito da Louis Carniglia   che siedera’ in pachina nella finale all’Olimpico .Cudicini, Fontana, Corsini, Pestrin, Losi, Carpanesi,Da Costa, Lojacono, Manfredini, Angelillo, Menichelli  quello è l’undici raffigurato sul terreno in terra rossa del vecchio Moretti friulano .Ma il motivo di questa mia modesta reminiscenza e’ , come detto prima, il sottolineare che in quella foto ci sono due bomber  resisi famosi , olte ad aver vinto il titolo di capocannoniere stagionale in epoche diverse, quello di essere  nel palmares dei goledor nei derby ( campionato, coppa italia, amichevoli): Dino DaCosta  e Pedro Manfredini!  Se Dino Da Costa  ha raggiunto le tredici reti ( dodici piu’ un autorete assegnata a Janich …) e Francesco Totti undici ( tutte in campionato)  Pedro Piedone Manfredini   lo ha eguagliato sia pur in due competizioni diverse ( campionato e coppa italia) realizzando undici reti ( cinque in campionato e sei in coppa italia)  di cui una doppietta il 18/10/1959, una tripletta il 13/11/1960 ed addirittura , in coppa italia realizzare sei rigori  di fila il 26/04/1962..Mentre Dino Da Costa 9 in campionato, due in coppa italia ed una in amichevole ( trofeo Remo Zenobi) , piu’ la famosa autorete in assegnatagli ( regolamento del tempo).Non è mia intenzione  mancare di rispetto verso gli altri altri non citandoli semplicemente perche’ l’argomento e’ circoscritto alla foto  oggetto dell’articolo. Avremo occasione di ricordarli successivamente poiche’ fanno parte della storia giallorossa ( Volk, Amadei, Del Vecchio e Montella ecc..).Oggi ne abbiamo ricordato  solo due che hanno infiammato l’olimpico con le loro prodezze e sono entrati nel cuore dei tifosi e rimasti nella loro mente  e li immaginiamo  nella curva” paradiso”   lassu’…..

Carlo Pascali Roma club Monte Mario.

AD MEMORIAM   del DR .ERNESTO ALICICCO

Prossimo ai novant’anni si’ e’ spento il collega ERNESTO ALICICCO, storico  responsabile sanitario della nostra Roma sia dell’era di Viola  che di quella di Sensi. Sportivo praticante ( portiere di calcio) medico di grandissima preparazione e di grande professionalita’ associata ad una non comune dote di umanita’ e simpatia  che ne facevano una figura eccezionale e esempio da seguire . Autore di numerose pubblicazioni su traumatologia ed alimentazione nel calcio , concetti  fondamentali per un medico che segue calciatori sia a livello professionistico  che dilettantistico  ma anche scuole calcio per giovani atleti in formazione .Personalmente lo ricordo sin dai tempi dei ritiri a Riscone di Brunico  e a Trigoria, oltre che  sul campo , incurante del freddo ( sempre e solo  con la giacca della divisa sociale , oppure con la tuta giallorossa) e in diversi convegni di medicina dello sport  ove monopolizzava la platea con il suo linguaggio pieno di passione per il proprio lavoro  che coinvolgeva  i colleghi .La sua esperienza  e la sua umanita’  sono stati, per chi lo ha conosciuto da vicino, fonte di arricchimento professionale  ed esempio di comportamento. Lo immagino ancora correre in campo con Vittorio Boldorini e Giorgio Rossi a soccorrere un nostro atleta infortunato .Riposa in pace Dottore Campione d’ Italia insieme ai nostri  Amati Presidenti  e a Coloro  che vissero  quel periodo che ci hanno lasciato ma che sono nel cuore di noi tifosi.

Carlo Pascali, Roma club Monte Mario ” Giacomo Losi”

ANNIVERSARIO VITTORIA COPPA CONI 1928:IL NOSTRO PRIMO TROFEO

Ricorre oggi l’anniversario della conquista del primo titolo della nostra storia: era il 1928,al termine del primo campionato dalla nascita( 1927/1928) la Nostra partecipa alla COPPA CONI ,antesignana della coppa Italia.dopo 14 estenuanti gare Roma e Modena risultano a pari punti ( ricorsi storici ,il Modena che sara ‘ avversario nell’ ultima giornata del campionato 41/42,il nostro primo.scudetto); la federazione italiana g.calcio propose alle due società di assegnare ex aequo.la coppa e quindi il titolo,ma il nostro presidente ,Renato Sacerdoti,rifiutò lasciando al campo la risposta definitiva.In un torrido pomeriggio sul neutro del.comunale di Firenze con reti di Corbyons su calcio di rigore e di Busich ,il centravanti dell’ epoca, la Roma superò il Modena per due a uno conquistando la coppa:base di granito e trofeo di bronzo con alla sommità raffigurato un pallone di calcio dell’epoca! Allenatore era mister W.Garbutt.la neonata società della capitale, di cui ne portava i colori,metteva in bacheca il trofeo.Come consuetudine dell’ epoca fu consegnata nelle mani del capitano Attilio Ferraris ( Iv) solo a novembre al nostro campo : il motovelodromo.appio a via dei Cessati spiriti.Voglio solo ricordare la bellissima descrizione del giornalista Gianni Lazotti, nel suo testo ” i quarantanni della Roma” ,che sottolinea come la notizia fu comunicata appendendo un cartello sulla terrazza della redazione di un quotidiano romano in cui si leggeva il risultato e che fu”
accolta da una moltitudine di tifosi in trepida attesa che si riversarono f,subito,festanti nelle vie del centro!
Dopo la consegna la coppa fu esposta per diverso tempo il una gioielleria in via frattina analogamente come verrà fatto per la prima coppa Italia conquistata il 1 novembre del 1964 a Torino e sollevata da Giacomo losi al cielo! Ora come allora siamo sempre noi il tifosi della Magica” …cor core accesso dalla passione…: ( come recita la canzone di Testaccio.. ) UNICI e dei nostri trofei ne andiamo FIERI!!!UN PENSIERO a quella squadra, a quella dirigenza a tutti. i componenti e pensiamo a quei tifosi e immaginiamoci noi al loro posto
FORZA ROMA
Carlo Pascali

CAMPIONATO 1972/1973

FINISCE……MALE  .. l’ERA DEL MAGO!!!

Secondo anno della presidenza di Gaetano Anzalone, con molta onesta’ il presidente annuncio’ che non si potevano sostenere spese folli ed Herrera fece , apparentemente, buon viso  a cattivo gioco….ma le cifre richieste per l’acquisto di Savoldi o Magistrelli erano improponibili per il bilancio giallorosso. Si dovette ripiegare su due ritorni quello di Angelo Orazi e di Lucio Mujesan ( vecchia provenienza dal vivaio giallorosso), Morini e Spadoni ,  a giugno  gia’ partecipanti alla vittoria del trofeo anglo italiano completarono la rosa .Ma veniamo ai dati statistici ed alla sintesi di quella stagione che, iniziata tra speranze e propositi, si trasformo’ in un incubo…. il Mago poi imponeva regolamenti e ferrea disciplina che  …forse non fu ben accetta dagli atleti….chissa…

Si chiuse all’undicesimo posto a parita’ ( punti 24) con altre squadre, salvandosi per differenza reti , sei vittorie, 12 pareggi e 12 sconfitte;23 reti realizzate e 28 subite! Spadoni capocannoniere  con sette gol, Cappellini con cinque, 3 Mujesan e 2 Scaratti  ed infine sei singole. Quasi ventunomila abbonati, il successo europeo dell’anno prima si era fatto sentire….ritiro all’Aquila con le frasi roboanti di H.H.  ma una inaspettata eliminazione dalla coppa italia per differenza reti ( punti realizzati sette coma l’atalanta ) ed una umiliante eliminazione dal trofeo angli italiano  fecero il resto.   Al contrario la vittoria dello scudetto primavera  ripagava la lungimiranza e la buona organizzazione immessa dal giovane presidente nel settore giovanile che aveva diretto sin dai tempi di Marchini.( Giorgio Bravi,  Antonio Trebiciani, C. Cocco e C.Anastasi ed altri   , i dirigenti che ben operarono).Per me abbonamento in curva al prezzo di dodicimila lire, e due trasferte con la mia cinquecento : una a Terni vittoria in rimonta per 4 ad 1 e  l’altra con  sconfitta sul neutro di Arezzo contro il Verona ( rigore dell’ex Zigoni concesso da arbitraggi …..forse ….poco chiari…).Ma da quel dicembre del 1972 contro l’inter con il famoso rigore assegnato da Michelotti alla squadra nerazzurra allo scadere che procuro’ una invasione di campo , frutto di polemiche precedenti innescate dal Mago contro gli arbitri e proseguite successivamente ( per meglio comprendere e’ necessario riascoltare , a distanza di tanti anni le dichiarazione del presidente Anzalone con tono malinconico e …veritiero….)  fu’ un calvario  indescrivibile.. Una disanima serena a distanza di tanti anni potrebbe far riflettere su una rosa con atleti ormai logori , altri mediocri ,  giovani  di buona volonta’ che fecero la loro parte , altri , privi del supporto di campioni come Amarildo, Delsol e Zigoni, mostrarono le loro pecche caratteriali e tecniche.I giovani del vivaio  dettero il massimo e l’esordio di Peccenini, Rocca  e di Agostino Dibartolomei aiutarono a portare in porto ,con molto affanno e preoccupazione ,la barca   giallorossa ormai sull’orlo della retrocessione .Dopo uno squallido zero a zero casalingo   contro la ternana ed una furibonda contestazione , Herrera fu esonerato e sostituito da Trebiciani che con quattro pareggi e due sconfitte salvo’ la nostra squadra dall’onta della B alla penultima giornata! Dopo un inizio scoppiettante, la sconfitta nel derby a novembre giunta con un rocambolesco tiro di Nanni all’incrocio dei pali sotto la  curva nord fu l’inizio di una crisi profonda trascinatasi per il resto della stagione, la rassegnazione ed i limiti tecnici e caratteriali fecero il resto oltre a torti arbitrali. ( a proposito di rete del n.6 biancoceleste ..la storia dira’…che quel che e’ fatto e’ reso…. nel marzo 1977, proprio in quell’angolo di quella porta, Bruno Conti   realizzo’ un gol simile  – per me indimenticabile poiche’ tre giorni dopo discussi la mia tesi di laurea con questo bel regalo-…ma alcuni anni prima stagione 1974/75 Pierino Prati -coppa italia- Picchio Desisti ed ancora Pierino Prati avevano ristabilito l’ordine  ed avevano utilizzato un bel paio di….forbici giallorosse…..) Concludo il ricordo di quella stagione  sottolineando- se mai ce ne fosse bisogno- come ancora una volta l’amore e l’attaccamento alla squadra da parte dei tifosi fu  ancora una volta:  UNICO!

In sintesi la rosa di quella stagione:

Portieri: Ginulfi, Sulfaro e Quintini

Difensori; Morini, Liguori, Bertini, Bet, Santarini, Cappelli, Peccenini, Ranieri.

Centrocampisti:  ed Attaccanti : Cordova, Salvori, Franzot, Scaratti, Orazi, Spadoni, Cappellini , Mujesan, Banella. Rocca e Dibartolomei dalla Primavera aiutarono nelle ultime giornate.

Un particolare pensiero alla primavera campione d’italia con un ricordo di alcuni di loro:

Santolamazza, Sandreani, Cavalieri, Rocca, Palmieri Vichi, Piacenti, Dibartolomei, Banella, Pellegrini,,Sellitri  ed altri.

Carlo pascali

ANZALONE Diventa Presidente, Ritorna HERRERA  ,La vittoria del trofeo   anglo italiano.

il giorno 11 giugno del 1971  Gaetano Anzalone rileva da Alvaro Marchini la Roma divenendone presidente; il giovane imprenditore romano,  che ben aveva lavorato per rinverdire i fasti del settore giovanile,  i cui frutti si vedranno per lungo tempo, porta un clima piu’ sereno e riaccende la fiducia nei sostenitori giallorossi  ( la campagna abbonamenti ne sara’ testimone..). La prima mossa del neo Presidente è richiamare Helenio Herrera alla guida della Roma! Un clima piu’ disteso accompagna la squadra nel ritiro di Spoleto  dal 5 al 16 agosto 1971.Certo le ferite delle cessioni  recenti ,la feroce contestazione dei tifosi nei confronti della dirigenza e le polemiche accese da Herrera culminate con  il suo allontanamento  hanno lasciato tracce nell’animo della tifoseria. Da  umile tifoso mi sono sempre domandato allora e a tutt’oggi quanto la societa’ abbia guadagnato dalla cessione dei tre atleti alla Juventus e di quanto veramente il bilancio ne ha giovato! ed il rendimento di Vieri quale e’ stato?Al termine della stagione che stiamo raccontando Amarildo e Del Sol ( eccellente il suo rendimento)lasciano la Roma, Zigoni verra’ ceduto,  Vieri anche, alcuni atleti mal  sopportavano la disciplina del mago ma tutto sommato un settimo posto  a 35 punti e l’aver sfiorato  la qualificazione in coppa uefa ( per un punto…)  anche a causa della indisposizione di Alberto Ginulfi ( per fortuna temporanea..) nel periodo piu’ importante del campionato. Tredici vittorie, nove pareggi , otto sconfitte, 37 reti fatte e 31 subite , un campionato discreto con vittorie importanti , macchiato dalla eliminazione dalla coppa italia in un girone con  lazio, atalanta,  perugia e ternana, un cammino esaltante terminato con la vittoria del trofeo anglo italiano gia’ descritta   nella puntata precedente. Tanto entusiasmo generato , uno sviluppo del settore giovanile  con una bella organizzazione : Camillo Anastasi, Giorgio Bravi, Antonio Trebiciani ,Giorgio Cappella e tanti altri ,scudetto e coppa italia di li’ a poco  ( Rocca, Dibartolomei, Peccenini e Pellegrini …tanto per citarne alcuni…). Lo sviluppo in prima squadra di Liborio Liguori e Giovanni Bertini,….  il recupero di Francesco Cappelli dopo il grave infortunio subito. Capocannoniere di quel campionato fu  Zigoni con otto reti  seguito da Cappellini con 5 ( si confermo’ valida seconda punta.. mai goleador principe.)quattro reti a testa Petrelli e Franzot, tre  reti per Amarildo  ,La Rosa e Liborio Liguori,  due per Salvori e Scaratti. Questa la rosa.. portieri:  Ginulfi, DeMin e Quintini. difensori  : Scaratti,  Petrelli, Cappelli, Bet e Santarini, Bertini Liguori  e Peccenini, Colafrancesco . Centrocampisti: Del sol, Cordova, Vieri, Salvori, Franzot. attaccanti: Cappellini, Zigoni, Larosa e Pellegrini  ed altri giovani primavera aggregati. Ricordo l’ultima partita in casa con il Verona ( vittoria per uno a zero) e la festosa invasione di campo finale con il pensiero , p

ero’ rivolto all’ imminente Trofeo Anglo Italiano……. una gioia dopo …un periodo burrascoso!

Carlo Pascali

LA VITTORIA DEL TROFEO ANGLO ITALIANO
IL 24 GIUGNO ricorre l’anniversario della vittoria del trofeo,era l’anno 1972!.fu la prima volta che assistetti dal vivo ( dallo stadio)questo successo internazionale.la città visse quell’attesa in maniera quasi febbrile anche perché il cammino nella competizione non fu facile tra trasferte e partite casalinghe ma alla fine eccoci
in finale.

ROMA VS BKACKPOOL.
IN UN CALDISSIMO POMERIGGIO DI FINE GIUGNO In un olimpico gremito ,arbitro austriaco Lynnmaier,il terzo trofeo internazionale della Nostra entrava in bacheca!
Ora solo un ricordo breve poi nel racconto della stagionec71/72 andremo più a fondo. Partita vista in curva sud, uscita da casa prestissimo con la foto della squadra sul cofano della mia cinquecento, con gli amici Gio’ e Giuseppe prendemmo posto prestissimo in curva sud zona sul sottopassaggio.alle 17 ingresso delle squadre
tra tifo assordante ,Roma in maglia bianca ,a centrocampo prassi insolita prima del fischio d’ inizio,le due compagini avevano gli allenatori e le riserve tutte schierate per foto di rito.Ginulfi,Cappelli,Liquori,Salvori ,Bet ,Santarini,Cappellini,Franzot,Zigoni,Cordova e Spadoni, subentrati Bertini e Scaratti. La gara si risolse nel secondo tempo con reti di Zigoni,Cappellini e Scaratti tutte sotto la curva nord.Lascio solo immaginare cosa successe alla fine della gara e dopo in città: cose che solo noi romanisti sappiamo fare!Ho ancora negli occhi l’ immagine della coppa alzata al cielo dal capitano Cordova con Il presidente Anzalone ed H.Herrera. Purtroppo un momento di felicità tra persone di ruoli diversi nella Roma che tra loro erano divise per tanti motivi: di li a poco si manifesterà il tutto. Un ritorno a casa con immensa gioia e con il pensiero al giorno dopo per la ripresa degli studi per il prossimo esame di anatomia umana da sostenere. Ma il ricordo di quel giorno ed un pensiero di gratitudine verso presidente, allenatore e squadra devono rimanere indelebili, nonostante tutto.
Grazie per la gioia che ci avete dato

30 MAGGIO 1984.  Pensieri di un semplice tifoso giallorosso.

E’ una data  impressa nel cuore e nella mente di ogni tifoso romanista a distanza di quarant’anni evoca tristi ricordi ed emozioni  contrastanti, aggiungiamoci ,poi, che dieci anni dopo ci lega ad un altro triste ricordo: la scomparsa di Agostino Di Bartolomei ! Ognuno di noi ha vissuto sensazioni personali intime  che conserva dentro di se’ .Dalla vigilia di quella partita  iniziando dalla caccia al biglietto subito dopo la partita di campionato roma verona, fila dall’alba ai botteghini dell’olimpico con la tessera in mano , riservata agli abbonati in primis, finalmente dopo  quattro ore si esce con il prezioso tagliando : Tribuna tevere non numerata lato sud .Poi i lunghi giorni d’attesa,un sogno   simile ma non paragonabile a  quello dello scudetto vissuto da spettatore in casa ed in trasferta !Eccoci al giorno fatidico   , giorno di ferie  la mattina  e   messo  sostituto in ambulatorio  nel pomeriggio, alle 8,00 in fila ai cancelli per guadagnare il posto ( balconata trib tevere, striscione Roma Capoccia) avevo dovuto variare la mia postazione abituale in  T.T. non numerata nord balconata penultima ( Roma club cesano) ove avevo vissuto lo scudetto e  tanti campionati. .Ancora oggi  sia quando esco   dal  mio posto dalla tevere top centrale e  meglio ancora quando entro  volgo lo sguardo verso quel muretto    come ad evocare ricordi lontani ed indimenticabili  con nostalgia del tempo che fu’ .Amici soliti e cugini   vicini l’un l’atro in attesa di quell’evento, ansia, preoccupazione, gioia momentanea, delusione e tristezza ma…. ( sensazione personale : A me basta cosi’! confermata a distanza di anni…   ) di orgoglio di appartenenza e di esserci stato  quella sera. Non mi dilungo su fatti storici  ben descritti da professionisti, queste sono semplici parole di un tifoso. Dopo dieci anni da quella data ecco improvvisa la ferale notizia della morte del Nostro capitano, le parole non servono  basta  un solo concetto” AGOSTINO SEMPRE NEL MIO CUORE”

  La Roma  e’ una fede  ed i suoi capitani rappresentano parte della nostra storia!

 CARLO PASCALI

CAMPIONATO 1970/1971: Il miglior piazzamento del periodo di H.H.-Un Trofeo vinto  ma…dimenticato….H.H.  esonerato!   TENSIONI IN SOCIETA’ e TENSIONE nTRA SOCIETA’ E TIFOSI.

Una stagione convulsa , eventi  che si susseguono con polemiche roventi  tra societa’ e tifosi, questi ultimi non digeriscono le cessioni dei tre gioielli ( Capello, Landini e Spinosi alla Juve)  , il contrasto tra presidenza e tifoseria apparve subito insanabile .Paradossalmente con l’arrivo di Del Sol, Zigoni, e Vieri   dalla Juve ( piu’ prestito del giovane Vigano’, terzino) e l’acquisto di Amarildo  la squadra, squassata dalle polemiche   interne e dal pessimo rapporto  tra Il presidente Marchini ed Herrera, conquisto’ un onorevole sesto posto che risultera’ il miglior piazzamento dell’ era del Mago!  Campionato a 16 squadre  che vedra’ al termine  la retrocessione della Lazio in Serie B, e la nostra squadra  per due punti non centrare la zona Uefa, trentadue punti totali , con sette vittorie , diciotto pareggi e 5 sconfitte , 32 gol fatti e 25 subiti .Capocannoniere Amarildo con 7 reti, Cappellini con 6  e Zigoni con 5, 4 reti di Del Sol ed altre cinque   da singoli atleti. Superato a punteggio pieno il girone eliminatorio di coppa italia  battendo nettamente la Lazio nel solito derby di settembre , sempre affascinante, e anche  Palermo e Catanzaro, a dicembre venimmo eliminati dal Torino.  Stessa sorte ci tocco’ nel torneo anglo italiano in cui non  eliminammo le due inglesi concorrenti. Ma torniamo all’inizio stagione: ritiro a fiuggi tra scetticismo e …scaramucce a distanza tra presidente ed allenatore con il contratto di quest’ultimo in scadenza e   con tutta l’intenzione della societa’ a non rinnovarlo ,campagna abbonamenti scarsa .Lenta la ripresa di Cappelli , il roccioso stopper, reduce da un grave infortunio , ben presto la presenza stabile di Del Sol a centrocampo coadiuvato dal dinamismo di Salvori  apparve quanto mai fondamentale a cerniera protettiva per una difesa  a quel punto   fu’ piu’ tranquilla: la presenza dello spagnolo  fu necessaria in quanto  era impensabile che le due mezze ali fossero i fantasisti  ma incostanti Cordova e Vieri cosi’ come non potevano essere compatibili tre punte tutte insieme ( Amarido, Cappellini e Zigoni).Trovata la solidita’ si ando’ avanti per una stagione tranquilla ( due derby pareggiati) ma ecco che alla 25 ° giornata H.H: fu esonerato  per frasi lesive  verso il primo scudetto conquistato dalla Roma  nel 41/42 e sostituito da Luciano Tessari  che  conquisto’  una Coppa   a fine stagione : IL TROFEO DI LEGA” ARMANDO PICCHI” organizzato dalla Lega Calcio quindi   TROFEO UFFICIALE!   Tale torneo fu un quadrangolare con roma, cagliari , iuventus ed inter che vide la roma battere in finale l’inter con un gol di renato Cappellini con capitan Del Sol alzare al cielo i il trofeo .Abbiamo detto delle polemiche interne  culminate con l’abbandono  ( per poco tempo…) di Gaetano Anzalone che, come responsabile del Settore giovanile  coadiuvato da Camillo Anastasi  Giorgio Bravi e Tonino Trebiciani,  ben aveva fatto,  anche Lui in contrasto con il Presidente Marchini. Intanto in quel periodo  l’ingegner Dino Viola era vice presidente e  fu’ Lui  a dare lettura alla stampa ed alla TV del licenziamento di Herrera per le famose frasi sopra citate. Non c’era pace per la nostra Roma!!   ( corsi e ricorsi storici….il tempo dara’ ragione  ad entrambe ….   per tante cose…)  Personalmente  , era il mio primo anno di universita’ feci il primo abbonamento in Curva ( a quel tempo sul prezioso cartoncino non veniva specificato se Sud o Nord..), rimasi in quel settore sino al 1979/80 in cui rientrai in Tribuna Tevere  e purtroppo non andai a vedere la finale del trofeo A.Picchi in quanto dopo pochi giorni dovevo sostenere il mio secondo esame universitario!!  Ma il giorno 11 giugno del 1971 Gaetano Anzalone rileva la Roma da Alvaro Marchini  divenendone presidente! Speranze dei tifosi …….   vedremo nella prossima puntata…..

CARLO PASCALI

8 maggio 1983-8maggio 2024 : qurantuno anni fa’ a Genova

sembra ieri ma sono passati ormai 41 anni da quel giorno; ero a genova in gradinata sud , avevo viaggiato in auto tutta la notte ( partito   con un amico  in auto a mezzanotte) ,era l’ultima trasferta di quel magnifico campionato ( la prima la feci a Napoli  seguita da tante altre…).  Descrivere lo stato d’animo di un semplice tifoso e’ difficile , i ricordi e le gioie   sono ben distinti nella mia mente,  poco prima del triplice fischio dell’arbitro D’elia con il piccolo binocolo inquadrai la tribuna autorita’ del vecchio stadio Marassi e intravidi seduto  GUIDO MASETTI, il capitano del primo scudetto : pensai alle sensazioni che provarono quel giugno del 1942 i tifosi come me  nello stadio nazionale!  Che cosa rappresenta la Roma per  noi tifosi: UN GRANDE AMORE. Oggi  un pensiero   ed un grande Grazie  a quella squadra  che 41 anni fa’ ci dette quella grande gioia: dal Presidente Viola, ai Dirigenti, al Tecnico il nostro BARONE Niels  al Capitano Agostino ad Aldo Maldera   e tutti gli atleti, allo staff tecnico e sanitario  oltre a quello organizzativo .

SEMPRE FORZA ROMA

PS.I nostri titoli  meritano il massimo rispetto  e devono essere scolpiti nella memoria di ogni tifoso  sin dal primo vinto nel 1928 a Firenze contro il Modena : LA COPPA CONI.

Carlo Pascali

CAMPIONATO 1969/1970: un regolamento ” particolare” ( poi modificato) ed una monetina ci vietano la finale di Coppa delle Coppe……..ma   campionato misero!

Inizia il secondo anno di Helenio Herrera alla guida della nostra Amata, presidente Alvaro Marchini con Gaetano Anzalone  , dirigente del Settore Giovanile e Dino Viola   nel Consiglio Direttivo, questi ultimi avranno tanta parte nel nostra storia!  Una rosa  rinnovata ma solo quantitativamente, il risultato finale in campionato sara’ mediocre: solo  un 11 posto con 28 punti, 27  reti fatte e 36 subite,  solo otto vittorie, 12 pareggi  e dieci sconfitte, Peiro’ capocannoniere con solo 5 reti seguito da Capello e Cappellini con 4 reti a testa ( solo per citare  i piu’ …   prolifici).Cessioni e sostituzioni ( forse….per problemi di bilancio o….incomprensioni….chissa.’..) vengono ceduti Pizzaballa, Carpenetti, Ferrari, Sirena , Bertogna , D’Amato ed Enzo, inseriti i giovani Spinosi, Bertini, Liguori e Colafrancesco ( dal vivaio)   acquistati Landini II°, Franzot, LaRosa, Braglia, Petrelli dal Verona   e Cappellini dall’Inter con riscatto definitivo di Bet. Campionato mediocre ,come detto, con alti e bassi e qualche impresa ( milan ed inter : fuori ed in casa) e vittoria e pareggio nei due derby con la lazio un finale drammatico dopo lo spareggio di Strasburgo ( coppa coppe) che ci vede battuti  all’ultima giornata dal Bologna e superati dalla lazio in classifica   , la nostra roma distrutta dalla fatica  dopo gli eventi di coppa….era al lumicino delle forze ,  la mediocrita’ della rosa nella qualita’ aveva  fatto si’ che i titolari fossero spremuti al massimo dal mago , ma nonostante cio’ nell’ultima di campionato invasione festante  dei tifosi che ancora una volta manifestavano il loro amore incondizionato verso la Magica! In seno al Consiglio Direttivo, qualche sotterranea polemica ed inizio di contrasti tra il Presidente ed il Mago rappresentarono le avvisaglie di quello che sarebbe successo  la stagione successiva. Ma andiamo per ordine negli eventi della mia memoria: per me , ovviamente abbonamento rinnovato in Tribuna Tevere ed ultima tessera junior club aggiuntiva ( era il mio ultimo anno di liceo !) ritiro della squadra ad assisi , renato Cappellini , nato a Soncino ( Cremona) paese natale di Giacomo Losi e di Renato Bodini ( il terzino di Testaccio), solo omonimo di quel Renato Cappellini campione di Italia 41/42, acquistato dall’inter  per cercare di sostituire  il povero Taccola, realizzo’ poche reti sia in campionato che nelle coppe  tanto per dimostrare che  nella squadra milanese era la spalla per Mazzola ma non un goleador   principale, gli anni si fecero sentire per il non piu’ giovane Peiro’ ( capitano in quella stagione) ne’ il giovane Landini poteva essere la panacea di tutto, difesa indebolita  con le cessioni di Sirena e Carpenetti ed un grave infortunio a Cappelli fece il resto nel finale di stagione. Le riserve acquistate  non furono all’altezza e Elvio Salvori dette il massimo per supportare  il centrocampo  profondendo energie inimmaginabili ( come tutti i mediani di Herrera  -Inter docet…) sotto la sapiente regia di Capello e l’estro ” incostante ” di Cordova, Luciano Spinosi ( gol nel derby) rinverdi’ la storia del vivaio giallorosso  seguito poi negli anni successivi da Giovanni Bertini e Liborio Liguori  che confermarono la bonta’ del lavoro di Gaetano Anzalone insieme ad altri atleti di cui parleremo  nella prossime puntate ( Nomi famosi presenti  in maniera imperitura nel cuore  dei tifosi).L’estate scorre con notizie dalla carta stampata  dal ritiro umbro  intanto escono i gironi di coppa italia  ( derby a casa della lazio, ternana fuori e perugia a casa).La stagione ufficiale si apre con la gara di coppa italo inglese ( tra la vincitrice della coppa Italia e quella di Inghilterra lo Swindon tawn)  nella gara di andata disputata allo stadio olimpico e vinta viene consegnata la coppa italia alla roma che si presenta con il cerchietto tricolore sulle maglie bianche, purtroppo una severa sconfitta in oltremanica ci priva di quella coppa  che avrebbe potuto ornare la bacheca  e fare coppia con la recente coppa conquistata a giugno!  prime avvisaglie!!La mia estate e’ pero’ puntata al derby di settembre, loro tornavano dalla serie B e il loro tecnico  argentino ( Lorenzo) inizio’ con molto anticipo a ” caricarlo alla sua maniera”  ,  ma H.H. non era da meno e l’ambiente iniziava ad essere incandescente, la ricordo quella calda sera settembrina  ingresso allo stadio ( curva sud) con grande anticipo, entusiasmo alle stelle , ma anche tensione  in attesa del fischio d’inizio: arbitrava Concetto Lo bello da Siracusa, all’ingresso delle squadre in campo pioggia di fuochi artificiali  cori, striscione e  bandiere   : la roma attacca sotto la curva sud e…..al 7′ minuto del primo tempo  causa una  difettosa respinta del portiere  biancoazzurro Di Vincenzo  Peiro ‘ insacca tra il tripudio generale  ……dopo pochi minuti  Lorenzo, troppo agitato  insieme a tutti i componenti della loro panchina,   viene espulso e lascia il campo passando sotto il boccaporto della nostra  Curva Sud: vi lascio immaginare…..!!!  tutto procede bene e nonostante il loro tentativi   non si approda a nulla…quando    ecco a 7 minuti dalla fine si spegne la luce dei piloni dello stadio olimpico ( Lazio padrona di casa….) non si puo’ proseguire al buio e dopo un po’ di attesa l’arbitro fischia la fine: risultato sempre 1 a zero per noi….tramutato poi dal giudice sportivo in 2 a zero a tavolino( responsabilità della squadra padrona ( sic !!) di casa.  Pareggio a Terni e vittoria in casa con  Perugia: girone superato ma……ci tocca il Cagliari ( al termine della stagione Campione d’Italia ) che con due vittorie ci elimina. Veniamo brevemente alla triste e sfortunata   esperienza in coppa delle coppe  si arriva in semifinale dopo aver  eliminato diversi avversari, ci tocca la squadra polacca del Gornik Zabrze del centravanti Lubanski, squadra forte dallo strapotere fisico ma la Roma caricata a dovere da Herrera non fu mai da meno rimontando svantaggi e profondendo energie fisiche e mentali notevoli, pareggio in italia   e pareggio in Polonia per 2 a 2 ( risultato pero’ maturato nei supplementari, li si scopri’, quando si pensava di avercela fatta, che nei tempi suppletivi i gol in trasferta non valgono doppio,,  regola UEFA strana, cambiata subito l’anno dopo…. la Roma fa sempre storia e giurisprudenza…) ci fu’ necessita’ di  una partita  ulteriore sul neutro di Strasburgo dove finira’ ancora in parita’ e si ricorrera’ al sorteggio  :purtroppo a noi sfavorevole  e …avventura finita….!Voglio rivolgere un pensiero affettuoso a chi realizzo’ quella reta del 2a 2 al 120 minuto in Polonia:  FRANCESCO SCARATTI  detto “torre in pietra”  Grazie sempre    Francesco !un gol bellissimo e formidabile di straordinaria potenza. Finito il campionato e mentre inizia il torneo anglo italiano scoppia il caso cessioni”  Capello, Landini e Spinosi” ceduti alla Juventus in cambio di Delsol, Vieri, Zigoni ed i prestito di Vigano’, un giovane terzino    e  soldi … !  ( ai posteri l’ardua sentenza..)  Causale :  MOTIVI DI BILANCIO !!!Dopo la dolorosa cessione del 1965 di Picchio Desisti alla Fiorentina  eccone una altra ancora piu’ dolorosa, la ,piazza rappresentata dai tifosi, non accetto’ e si ribello’ al Presidente i cui rapporti con il Mago gia’ deteriorati   si guastarono ulteriormente: contestazioni pesanti  durante il torneo  che non ando’ a buon fine , bisognera’ aspettare il 24 giugno del 1972 per  vincerlo!  Intanto…..tra sgomento e rabbia  si doveva ripartire……   ed i tifosi…..con pazienza ..aspettano!

arrivederci alla prossima puntata

carlo pascali

ORA INIZIA LA STIRPE DEL MAGO: ( terza puntata)  La Seconda Coppa Italia Conquistata!

Prima di addentrarci nel racconto della conquista della nostra seconda coppa italia  ritengo doveroso, a mio modesto parere, ricordare tre atleti , tra i tanti di quella rosa, che contribuirono  al successo: Francesco Carpenetti, Francesco Cappelli e Paolo Sirena .Iniziamo dall’ultimo, detto ” l’avvocato” per i suoi studi conseguiti in giurisprudenza, giovane terzino ” fluidificante proveniente dal vivaio dell’Inter, simile , insieme a Mario Facco, che milito’ nella Lazio, a Giacinto Facchetti nel fisico, nell’ eleganza e nelle reti realizzate , sia pur in maniera ridotta rispetto all’interista .Nel secondo anno dell’era pugliese ci volle molto prima che il ” pittoresco” tecnico si decidesse ad immetterlo in squadra, la mediocrita’ della coppia dei terzini  ( Olivieri e Sensibile)  con cui decise di partire ben presto si dimostro’ elevata   ( e dannosa!) per cui l’ingresso del trevigiano  virgulto interista dette i suoi frutti portando anche punti con  alcune reti ( venezia e spal che fruttarono quattro punti determinanti nella salvezza,  due splendidi tiri  da lontano sotto la curva nord!!) .  Va ricordato che in quel giorno maledetto della morte di Giuliano Taccola a Cagliari ( la letteratura   prodotta lo dimostro’)), nel dopo partita , nacquero diverse incomprensioni tra il tecnico ed alcuni giocatori sul modo di gestire il post evento dolorosissimo e strascichi notevoli incrinarono i rapporti tra le parti tanto che a fine stagione alcune cessioni, sia pur in maniera non ufficiale  furono inevitabili o imposte dall’ allenatore  dal carattere ombroso ed autoritario ( la storia dimostrera’ con il passare del tempo  le tante incomprensioni con atleti e dirigenza  che dettero strada a diversi eventi non piacevoli per la nostra squadra ( ma questa è un altra storia….  . ). Francesco Carpenetti, proveniente dalla Tevere Roma, aitante ed elegante difensore , vinse due coppe italia con la Roma, nonostante il fisico ( altezza ma longilineo) aveva un bell’ anticipo e spesso  ricopri’   il ruolo di stopper vicino a Giacomo Losi e da terzino, molto spesso , si dimostro’ roccioso e pulito: al temine di quella stagione fu ceduto alla Fiorentina dove termino’ la carriera da professionista in serie A: famosi i suoi duelli all’olimpico contro Sandro Mazzola!  Infine Francesco Cappelli, massiccio stopper arrivato  nella stagione 65/ 66 , mandato prestito al Venezia ove ritrovo’ Pedro Manfredini e Benitez, , rientro’ alla Roma nel 67/68  ricoprendo il ruolo si direbbe oggi, di centrale difensivo, con accanto Giacomo Losi libero e poi Sergio Santarini . All’inizio il Mago  provo’ a preferirgli il suo pupillo Bet, poi dirottato a terzino, ma Cappelli divenne titolare inamovibile finche’ non subi’ un gravissimo incidente durante un Roma Fiorentina   che gli impose un lungo periodo di inattivita’ che comunque non gli impedi’ di conquistare con la maglia giallorossa il Trofeo Anglo Italiano nel 1972.Infine  voglio ricordare Alberto Ginulfi , recentemente scomparso, che scavalco’  Pizzaballa  nella gerarchia dei portieri prendendosi  definitivamente la maglia numero 1 per tanti anni e conquistando due coppe italia ed un trofeo anglo italiano: era di san Lorenzo e fece tutta la trafila nelle giovanili giallorosse  raggiunse un po’ piu’ tardi la notorieta’  avendo  la  prima sguadra un grande portiere come Fabio Cudicini e la sua riserva Enzo Matteucci    che ne frenarono l’ascesa  ( l’acquisto di Pizzaballa ..pure..) ma poi divenne titolare inamovibile per tanti anni ed un ottimo portiere vinse complessivamente due coppe italia ed un trofeo anglo italiano; negli anni di universita’ ero abbonato in curva e ricordero’ sempre il suo saluto alle curva quando prendeva possesso della porta all’inizio dei due tempi!Al funerale di pedro Manfredini  ho avuto l’onore , insieme all’amico Ambrogio, di stringergli la mano  con emozione e nostalgia…Riposa in pace Albertone. Ma eccoci alla vittoria in coppa, la prima coppa che vedevo da abbonato e frequentatore fisso dell’Olimpico : a luglio del 68 escono i gironi, per noi derby, in casa, ( una parola magica!)  , spal e bologna in trasferta. La Lazio era in serie B ma il derby era  sempre il derby per me e per gli altri amici:  evento elettrizzante sin da luglio non si parlava di altro ed appena usciti i biglietti subito lo acquistai  per curva sud   prendendo posto, al muretto di Dante , il popolare capotifoso dell’epoca, arrivo allo stadio prestissimo, partita in notturna, da quanto tempo aspettavo quell’evento! L’arrivo di Herrera aveva galvanizzato l’ambiente ed il confronto con i rivali cittadini mancava da due anni .Ricordo ancora l’ingresso delle squadre in campo nella calda sera settembrina( 8 /09/68), l’allenatore avversario   , Juan carlos Lorenzo  (  era  l’allenatore giallorosso della coppa italia vinta nel 1964),per problemi burocratici non poteva sedere in panchina  sostituito da Bob Lovati ma aveva caricato ambiente  ed il nostro HH non era da meno, tra l’altro era l’esordio della Roma davanti al suo pubblico ( eravamo padroni di casa ) e si aspettava l’ingresso del mago per applaudirlo, sembrava un sogno averlo a Roma, ricordo ancora la stretta di mano con il tecnico avversario  tra i lampi dei fotografi e noi tifosi sugli spalti, carichi di entusiasmo .Tutta la settimana a studiare tattiche ed ipotesi di formazione  poi ecco il gran giorno .Ben presto dopo   primi minuti  Roma in vantaggio sotto la curva nord rete di Ferrari su cross di Giuliano Taccola da sinistra, sfuggito  dal controllo di Fontana, l’uomo preposto da Lorenzo a marcarlo e fatto fuori  da povero Giuliano con la sua caratteristica finta e cross al centro: derby  in archivio, ritorno a casa a piedi  e notte insonne per la gioia! .Due trasferte a Ferrara ( Spal campo sempre ostile come la fatal…Vicenza…) e Bologna rispettivamente  uno zero a zero ed vittoria netta sul campo dei felsinei per tre a zero    e girone superato  avanti:   Brescia  gara doppia la prima persa  in trasferta pochi giorni dopo la morte di Taccola e ritorno trionfale tre a zero a casa nostra .Quell’anno la Lega  organizzo’ un girone finale a classifica, con gare di andata e ritorno,  da cui sarebbe scaturito il vincitore  della coppa: ecco le finaliste  Roma, Cagliari, Torino, Foggia. Mese di giugno con impegni scolastici terminati  e serate tiepide all’olimpico con gli amici sin dal primo pomeriggio  che vuoi di piu dalla vita,’ trasferte in tv , bianche e nere, il 29 giugno ultima partita   ……questo il ruolino di marcia: 

ROMA 1-CAGLIARI 1

ROMA 3-FOGGIA 0

TORINO 2-ROMA 2

CAGLIARI 1_ROMA 2

ROMA 0-TORINO 0

FOGGIA 1-ROMA  3  ( Capello , Capello, Peiro’)

Roma punti 9   diciotto gol fatti e 6 subiti capocannoniere di coppa J.PEIRO’ con sei reti

LA ROMA SI AGGIUDICA LA SECONDA COPPA ITALIA DELLA SUA STORIA, allo stadio Zaccheria di Foggia il 29 giugno del 1969.dalle immagini che giungevano da Foggia la pacata voce di Nando Martellini  descriveva l’evento, al termine ho davanti  ai miei occhi i giocatori festanti ed alcuni tifosi romanisti che invadono il campo con la bandiera giallorossa al vento! emozioni indimenticabili. Ma nessuna premiazione ( cosa strana….) coppa consegnata a d agosto in una amichevole all’olimpico con la roma in maglia bianca ed il cerchietto tricolore sul petto ed i nuovi acquisti ,foto di rito con H.H. ed il Presidente Marchini  ( Giacomo Losi  , il capitano storico  neanche invitato : quella coppa era anche sua  per assiduita’ e fedelta’ alla maglia…..)MA la la dirigenza  perchè  accetto’ tutto questo senza battere ciglio……misteri…ed INSENSIBILITA’…..

Chiudo questa puntata con un ricordo personale .Terminata la trasmissione tv dopo un breve commento tutto fini’ li…ma per me no,  subito telefonate agli amici piu’ stretti e…fatto un semplice calcolo  ( poi risultato inesatto…ma la passione per la roma lo giustificava..)decidemmo di andare alla stazione termini la mattina seguente alle sette per attendere il treno  ( che avrebbe portato la squadra…) proveniente da Foggia……appuntamento alle sei di mattina davanti alla posta di P. Bologna  con gli amici: Ambrogio, Alfredo, Egisto, Giorgio, Valerio, il povero Enrico  ed altri in tutto circa dieci persone e da  li a piedi alla stazione …credo si dormi’ poco quella notte….all’ ora stabilita eccoci li  ma come noi c’erano altre persone con bandiera  ..tant’è che ci incamminammo  verso la meta eravamo un po’ piu’ di venti persone con entusiasmo contenuto ma un amore infinito ed una gioia che si leggeva nei nostri occhi …  ripenso spesso , oggi a distanza di tanti anni con Ambrogio e con Alfredo che incontro all’olimpico prima di  ogni gara e con il quale feci la seconda e terza trasferta della mia vita ( Terni ed Arezzo) al seguito della roma, a quella mattina  di giugno del 1969 .Per farla breve la Roma era rientrata da Foggia con il pullman sociale guidato da Sergio Freddi che ebbi modo di conoscere piu ‘ avanti, e dal treno scesero  solo dei tifosi giallorossi   ( pero’  a termini  con le bandiere ne trovammo altri)!! ma tutto andava bene bastava essere insieme nel nome della  nostra ROMA, una colazione al bar e tanti discorsi ed impressioni di    AMORE GIALLOROSSO per la Nostra SQUADRA!!!

CARLO PASCALI

ORA INIZIA LA STIRPE DEL MAGO ( seconda puntata)

Veniamo ora ad analizzare molto brevemente quella stagione caratterizzata da sensazioni ” forti” come indicato nella prima puntata .E’ d’obbligo   riparare ad una dimenticanza riguardo alla rosa a disposizione del Mago :   non ho citato.. Benitez ( ritorno   non all’altezza delle aspettative), Orazi  ( giovane proveniente dall’Angelana ) e Bertini ( dal settore giovanile, la stessa nidiata di Spinosi, Ranieri e Liguori). Presidente  era Franco Ranucci a cui subentrera’ a meta’ anno Alvaro Marchini; l’entusiasmo per l’arrivo del Mago porto’ un incremento degli abbonamenti  e alla creazione dei Roma club  ( su esempio dell’Inter) ma, per verita’ e correttezza storica,  va specificato che” i gruppi Attilio Ferraris”,  nati a novembre del 1950   ( poi chiusi per motivi vari) dalla costituita associazione tifosi giallorossi  fondata   da Memmo Montanari ( a cui nel Nostro Roma club e’ intitolata la biblioteca), Umberto Farneti e Angelo Meschini, erano gia’ attivi   con grande partecipazione di sostenitori ed epiche trasferte nell’anno della serie B ( unica e a campionato poi vinto con solo posto per il passaggio in A). A tal proposito  mi farebbe piacere se e’ conservata, ancora ,nella sede della societa’ quella coppa vicino agli altri trofei  ( la storia dello smarrimento della coppa del primo scudetto poi riconsegnata a presidente Viola  fu una vicenda poco edificante, oggi quella coppa e’ in una bacheca all’ingresso dello stadio Olimpico a duratura memoria del primo scudetto conquistato da una squadra   che porta il nome della capitale ;l’ho osservata con ammirazione e commozione lo scorso febbraio immaginando  le mani di capitan Masetti, quelle di Amadei ,di Brunella  ( che ho conosciuto   tutti personalmente) e di tutti gli altri che l’alzarono in cielo  quel giorno giugno del 1942!).Ritiro precampionato svolto a Spoleto dal 7 al 24 agosto,i proclami di H:H. accendevano la fantasie e rincuoravano i tifosi dopo un triennio di delusioni e mediocrita’ senza futuro, rigida disciplina, ritiri prolungati, diete ferree, il mago era precisissimo in tutto : di questo bisognava dargliele atto, la rosa era quella che era ma non ci furono affanni della stagione precedente caratterizzata da grande illusione e delusione immensa!Ricordo di aver ascoltato nel canale telematico della Roma una intervista a Fabio Capello che ricordava Herrera come un tecnico importante lodandone  la meticolosita’ della preparazione a differenza della precedente gestione tecnica .Grande preparazione atletica, resistenza alla fatica, impegno ed intelligenza tattica con martellamenti nella testa degli atleti ma…la rosa non era quella dell’inter!  lo schema di gioco  ricalcava, a protagonisti diversi, quello della squadra nerazzurra con cui aveva vinto scudetti, coppa dei campioni, coppa intercontinentale,  ma  NON LA COPPA ITALIA  ( vedremo alla prossima puntata……..)Difensori che anticipavano , costruzione del gioco dalla difesa, un mediamo  ( Ferrari e poi Salvori) che si sobbarcava fatiche notevoli un regista ( Capello) ed un fantasista !! come Cordova che il mago aveva gia’ avuto, giovane all’inter, e con cui si era gia’ scontrato!!!Peiro’ , D’amato, giunto dall’inter    e Giuliano Taccola  , la nostra punta di diamante, completavano  la rosa gia’ citata nella puntata precedente. Fu un campionato  tranquillo dal punto di vista dei risultati MA:  la tragica morte a Cagliari  ( 16/3/69) di GIULIANO  TACCOLA e  l’ignobile trattamento  riservato al nostro capitano GIACOMO LOSI da parte dell’allenatore dopo la sconfitta a Verona  del 24 novembre 1968   macchiarono quella stagione anche se  rallegrata dalla vittoria del 29/6/69 della coppa nazionale. Andiamo per gradi : non spetta ad un modesto tifoso   trarre conclusioni storiche ma quelle personali si: l’allontanamento del Capitano” sic et simpliciter “senza nessun intervento della Dirigenza,  il modo con cui venne  emarginato e poi congedato  ( il NOSTRO CAPITANO, bandiera ed esempio di onesta’ ed attaccamento alla maglia)lascia sconcertati( scusate l’eufemismo..), si rimanda alle numerose fonti storiche tutte concordi sull’accaduto, cosi come la tragica morte di Giuliano Taccola , ad atti ormai noti dalla letteratura prodotta , suscita perplessita’ e dolore a distanza di tanti anni .Il ricordo personale dell’ atleta al campo  delle  tre fontane , allo stadio olimpico, la commossa immensa partecipazione al suo funerale svoltosi presso la basilica di S.Paolo fuori le mura  fu espressione  dell’amore dei tifosi  verso l’atleta e la squadra. Ho avuto occasione di  rendere omaggio , tanti anni fa’ ad Uliveto terme, alla tomba di Taccola ed ho impressa  nella mia memoria la foto con la maglia bianca a banda giallorossa sicuramente scattata e ripresa alla prima giornata di campionato contro la Fiorentina ove realizzo’ al primo minuto di gioco la rete del momentaneo vantaggio .Le parole servono a poco ma il  ricordo , per chi lo ha vissuto, resta indelebile!

Buona Pasqua a tutti  arrivederci alla prossima puntata

Carlo Pascali, tifoso giallorosso

FIRENZE: sotto quella curva!

Ricordi di un tifoso romanista

La reta al 95 ‘ della partita di ieri sera, passata l’emozione del momento, a mente fredda a meno di 24 ore di distanza mi ha fatto ritornare in mente quella porta sotto quella curva : la curva ferrovia dello stadio Comunale oggi Artemio Franchi di Firenze. La mia memoria è andata a  tre ricordi di altrettanti episodi felici ( quello di ieri sera vale un successo!)  legati a quella porta: il gol di Fulvio Francesconi    (  detto il corvo)al 38 del secondo tempo del 1965 con vittoria per uno a zero, ricordo visto  la sera in TV bianca e nera ( non iuventina  ma secondo lo schermo dell’epoca; la rete di Herbert Prohaska  del aprile 1983, quel rigore lento lento ad entrare  ( risultato finale 2 a 2 e…scudetto piu’ vicino !) ed un ritorno festante   a Roma eravamo tantissimi pieni di gioia ed ansia per l’ambito traguardo  che, dopo 41 anni, si stava avvicinando…. ricordo  ancora l’immagine di quella curva ferrovia traboccante di tifosi giallorossi ( io ero  seduto verso la tribuna coperta); poi il gol di Vucinic allo scadere nel 2010 con Claudio Ranieri in panchina   ed infine ieri sera, sempre dalla TV, il gol di Llorente. Come si fa a  non  dimenticare: credo che qualsiasi tifoso giallorosso ha i suoi di ricordi e saranno tanti ma certi luoghi riportano alla mente, in maniera nitida, sia pur a distanza di anni, episodi ben fissati in noi stessi.

FORZA ROMA

Carlo Pascali

CAMPIONATO 1968/1969   ( prima puntata)

ORA INIZIA LA STIRPE  DEL MAGO

 questa frase, incisa su una decalcomania    ovviamente di colore giallorosso prodotta da una nota marca di caffe’ dell’epoca ,  veniva applicata sul retro di tante autovetture o su cartelli o su paline stradali o pali della luce  apparve ai primi di giugno del 1968!   Si era proprio vero   Helenio Herrera era il nuovo allenatore della Roma. Cambio di presidenza Francesco Ranucci  subentra ad Evangelisti e per volonta’ dell’intero CD giallorosso   ufficializza l’ingaggio del mago  franco ispano argentino.  Presso l’ufficio abbonamenti della AS ROMA allestito a piazza S. Andrea della Valle,  fui tra i primi a rinnovare il mio abbonamento in tribuna tevere non numerata al prezzo di ventimila lire, perfezionando poi , ad anno scolastico iniziato, anche la mia tessera Roma Junior club che mi consentiva sconti per coppa italia ed amichevoli extra campionato. Se posso riassumere  i miei stati d’animo e quelli  forse, senza presunzione, di tanti   tifosi di fede giallorossa direi     ( a stagione conclusa) :

ENTUSIASMO : per l’arrivo del Mago  e nella speranza  per una rinnovata dirigenza;

ILLUSIONE E DELUSIONE:  l’arrivo di tale allenatore, non supportato da un adeguato rinforzo tecnico dell’organico porto’ ad  un 8* posto di centro classifica con trenta punti su 30 partite disputate con equo bilancio tra vittorie, pareggi e sconfitte ( dieci cadauna) 35 reti fatte e 35 subite su un campionato a 16 squadre;

TRAGEDIA    E DOLORE : la morte del povero Giuliano Taccola avvenuta a Cagliari nel post partita a marzo del 1969   ( risulto’ capocannoniere in quella stagione  avendo realizzato sette gol da settembre a dicembre del 1968  ed autore del primo gol in assoluto contro la Fiorentina all’olimpico nel primo minuto di campionato);

INCREDULITA’ e DISPIACERE: Giubilato  ed escluso in modo inspiegabile  da H.H. capitan Losi, il nostro capitano, dopo la partita di Verona    persa per due a zero con gol di Bui  e Traspedini ( nell’ultimo incontro dello scorso 8 gennaio  a casa del capitano si è parlato anche di questo);

GIOIA: la vittoria della seconda Coppa Italia della nostra storia avvenuta il 29/06/1969 a Foggia .Di tutto questo parleremo sinteticamente piu’ avanti.  Per me ,poi, ci fu la prima partita in trasferta dal vivo al comunale di Bologna contro i felsinei nella domenica di Pasqua  credo 6/04/1969  (  risultato zero a zero)  posto tribuna centrale coperta prezzo cinquemila lire con mio zio mario  in mezzo ai tifosi bolognesi proprio sopra la panchina di Herrera  !   un altro sogno che si avverava andare in trasferta a vedere la mia Roma !Desidero concludere questa  prima parte del racconto con un breve riepilogo della rosa  a disposizione  di Helenio Herrera:

portieri: Ginulfi, Pizzaballa e Sclocchini

difensori: Losi, Cappelli, Carpenetti, Sirena, Bet e Santarini ( entrambe nuovi acquisti), Scaratti

Centrocampisti: Capello, Cordova, Salvori e Ferrari, Nobili

Attaccanti Taccola, Peiro’, Giudo, D’Amato ( nuovo acquisto) Bertogna  ( arrivato  mercato di gennaio)

a questi si aggiunsero Luciano Spinosi ( vivaio)) ed Fausto Landini  ed un paio ancora del vivaio mentre si facevano spazio  , sempre dalle giovanili, Liborio Liguori e Claudio Ranieri che successivamente ( altre stagioni) debuttarono in prima squadra. L’ottimo lavoro di Guido Masetti e Naim Krieziu  dava sempre i suoi frutti rinverdendo una tradizione a tutt’ oggi  vigente ottimamente.

Alla prossima puntata

CARLO PASCALI

ADDIO CAPITANO

Sono passati otto giorni da quando il nostro capitano ci ha lasciato ,confesso che solo ora   mi sono sentito in grado di scrivere  questo piccolo pensiero .Alle sue esequie una grandissima , composta ed emozionante partecipazione di folla di tifosi per lo piu’ con i capelli grigi , ma non privo di giovani che sicuramente dalla storia ( cartacea, fotografica e filmata) hanno sicuramente apprezzato questo grande uomo , quelli come me che lo hanno visto sul campo  poi hanno trattenuto  in maniera dignitosa le lacrime durante l’ultimo tributo e l’ultimo saluto celando dietro gli occhiali scuri il dolore, la malinconia e la nostalgia per Lui che ha rappresentato la storia della  nostra Roma rivedendolo sul campo con la maglia n. 5 e la fascia al braccio! Ho avuto il piacere e l’emozione di conoscerlo nel marzo del 1969  quando rispose ad un nostro invito a dare il calcio d’inizio ad un triangolare di calcio organizzato tra amici ed a lui intitolato: venne alla prima partita ( ho conservato gelosamente la foto con Lui) e alla partita finale per la premiazione: ricordi bellissimi di un diciottenne  vicino al suo idolo capitano !Mi colpi’ la sua umanita’ e semplicita’.  Ci mise a nostro agio ( a me ed a tutti i partecipanti).Quella foto una mattina di febbraio del 2020   l’ho consegnata proprio a lui  con una lettera  allegata sotto la sua abitazione mentre si recava per la solita passeggiata in compagnia del suo cane. Poi  avendo l’onore di essere socio del nostro Roma club a Lui intitolato , grazie al nostro caro presidente Mario ho potuto rincontralo due volte una il giorno del suo compleanno nel 2021 e l’altra il giorno 8 gennaio di quest’ anno in occasione dell’anniversario dello storico gol alla Sampdoria. Le mie sensazioni  e i miei sentimenti  di quei momenti  sono cose troppo personali:  essere vicino al mio capitano e  aver potuto parlare con lui, stringergli la mano ed abbracciarlo , il sogno di un tifoso   che si avvera,  allora studente di liceo ma con la Roma nel cuore, oggi vecchio medico ma  sempre piu’ TIFOSO GIALLOROSSO   e riconoscente al Suo Capitano Grazie Giacomino , sei stato un grande Uomo, un grande Atleta , esempio di onestà ed impegno, ti portero’ sempre nel mio cuore  .Lassu’ idealmente alza  , ancora una volta, la Coppa europea che vincemmo nel 1961 a cui hai sempre tenuto tanto , come la alzasti quel giorno di ottobre all’olimpico e come l’altra che sollevasti ( coppa Italia) verso il cielo di Torino quel 1novembre del 1964  e….come ebbi modo dirti  nel 2021 a casa tua, alza anche la terza coppa  quella che  a Foggia  il 29 giugno del 1969 qualcuno ti impedi’ di sollevare……..ma che era anche tua e di spettava di diritto !

ADDIO CAPITANO E GRAZIE  SEMPRE

un umile pensiero di un semplice tifoso

carlo pascali

IL PRIMO GOL DI GIACOMO LOSI CON LA MAGLIA GIALLOROSSA

Oggi ricorre una data importante: il primo gol del nostro grande capitano con la maglia giallorossa e la fascia al braccio: era l’ 8 gennaio del 1961, una partita particolare , roma resta prima in dieci uomini per il grave infortunio subito da Guarnacci, costtetto ad uscire dal campo definitivamente, poi un guaio muscolare costringe il Nostro capitano ad essere relegato all’ala , praticamente inutilizzabile ( allora non c’erano sostituzioni..)eppure quella squadra , allenata dal dr. Alfredo Foni, ricca di campioni, ando’ prima in vantaggio con Lojacono, poi raggiunta e superata da una combattiva sampdoria, al 70′ minuti pareggio con Pedro Manfredini e… a pochi minuti dalla fine su corner battuto da Lojacono sotto la curva sud  Giacomo Losi , sia pur bloccato da infortunio muscolare, riesce a realizzare di testa  la rete della vittoria sommerso dagli abbracci dei compagni e dall’esultanza del suo pubblico! Questa la cronaca  che appare pleonastico, data la numerosa letteratura in proposito, riproporre nei particolari; quello che conta e’ ricordare  il gesto del nostro grande capitano , la sua abnegazione , la sua forza di volonta’ ed il suo attaccamento a questa maglia che noi tifosi amiamo !E’ solo un semplicissimo ricordo di un modesto tifoso come me   

dedicato con tutto il cuore ed una grande ammirazione per GIACOMO LOSI, un grande UOMO, un grande Atleta, un Capitano indimenticabile, fulgido esempio  a distanza di tanti anni!

GRAZIE SEMPRE GRANDE CAPITANO  UN GRANDE ABBRACCIO ” CORE DE ROMA”

Carlo Pascali

Campionato 1967/68  una grande illusione ….una grande delusione …   un altro decimo posto !

( seconda puntata)

completiamo il resoconto di quella stagione: precampionato e campagna acquisti gia’ trattati nella scorsa puntata, si parte in maniera entusiasmante, i nomi della campagna acquisti inducevano speranze anche se i tifosi scottati dalle esperienze precedenti  non sottoscrissero tanti abbonamenti. Ho elaborato un semplicissimo quadro sinottico riepilogativo degli abbonamenti  emessi quel triennio della presidenza Evangelisti e della conduzione tecnica di Oronzo Pugliese:

CAMPIONATO 65/66 abbonati 8498  ( post colletta del t. sistina cessioni dolorosissime….)

       “”        “”     66/67      “”        14474

       “””      “””    67/68      “””        10383

tenendo che presente nel numero degli abbonati annuali andavano conteggiati i soci vitalizi dell’azionariato popolare del presidente Renato Sacerdoti, ciascuno aveva una tessera con foto personale: io ne ricordo uno  che si sedeva vicino a me e che me la mostro’ una volta , e quella del dr. Antonio Zappaterreno, amico e socio fondatore del Roma Club Campotestaccio,club giallorosso fortemente voluto dal presidente Viola; ho sempre guardato con rispetto quelle tessere  pensando a cio’ che significasse per i sottoscrittori  ed in quale momento storico  fu’ realizzato ( la retrocessione in serie B).Lasciati da parte questi  numeri  e ricordando i pienoni dello stadio olimpico nelle partite di cartello  torniamo a quel torneo: partenza lanciata….sin troppo, forse per una preparazione  precampionato troppo spinta ( l’anno prima non aveva insegnato nulla….al tecnico…) esordio a S. siro contro il mago H.H.  fulmineo pareggio del povero Giuliano Taccola dopo il gol realizzato da Facchetti ( ho un vecchio filmato super 8….conservato), vittoria contro il napoli con doppietta  nel primo tempo di Peiro’, entrambe sotto la curva nord straboccante di tifosi partenopei, un gol del nostro ex idolo paolo Barison ci fece soffrire sino alla fine. cresceva l’entusiasmo , il giovedi cancelli aperti allo stadio tre fontane  ( diecimila persone)  ad osservare la partitella di allenamento tra titolari e riserve, con Ambrogio ed altri compagni di scuola , si correva al campo tramite metropolitana ( stazione magliana e da li al campo)al termine  in tanti ad aspettare l’uscita degli atleti da quel cancello verde….le loro autovetture    uscire lentamente e rispondere al saluto di tanti tifosi come me  ( la 2300 coupe’ argentata di Peiro’ targata To, la millecento color caffellate targata Fi di Cappelli e…. la 850 coupe’ rosso targata PI del povero Giuliano Taccola….quanti ricordi….)Immaginavo con la fantasia quello spogliatoio e chissa cosa avrei dato per entrarci…all’inizio degli anni 2000 ci entrai per davvero , come medico sociale di una squadra di calcio dilettanti il cui presidente aveva militato nelle giovanili giallorosse…e vedevo il suo sguardo verso le pareti di quello stanzone e ripensai al mio sogno di adolescente…!.Ma torniamo al nostro racconto:  vittoria a Ferrara contro la Spal con un gol di Taccola , vittoria in casa contro la fiorentina in rimonta con reti di Jair e Peiro’,  altra partita in casa e eccoci al 5 novembre ove con un gol di fabio Capello e grazie alle parate strepitose di Alberto Ginulfi si vinse a torino contro la Juventus, poi un pareggio in casa e  dopo una infausta sosta ( amichevole contro il Genoa all’olimpico persa con infortuni vari)  inizio’ un lento declino  dopo due sconfitte con Varese e Cagliari a casa ( roma in dieci, espulso Ginulfi , Pelagalli in porta al suoi posto ed un arbitraggio……come tante volte è successo…!!!)   infortunio a Capello, si spense la luce a centrocampo, ormai solo muscolare e senza idee senza il ragazzo talentuoso di Pieris, mal sostituito da Cordova, a sua volta in cerca di un ruolo ben definito ( ci penseranno poi Herrera e Liedholm ad inquadrarlo  accanto allo stesso Capello , a Del Sol e a Picchio Desisti facendolo rendere al massimo).Intanto  causa infortuni e squalifiche veniva meno il rendimento  per uno scadimento  fisico e mentale, sconfitte e pareggi , quasi tre mesi  senza vittorie scivolando nelle parti basse ed anonime della classifica, presidente ed allenatore parlavano di ” sfortuna , come riportava la stampa dell’epoca     ma…..un umiliante 6 a 2 subito in casa da parte dell’inter  in una fredda giornata piena di tramontana  chiuse ogni speranza trascinandoci in un grigio anonimato, incomprensioni tra il tecnico ed alcuni atleti di personalita’ ( Peiro’ , come anno precedente )  ci fecero vivere un girone di ritorno  sconcertante! alcuni atleti non resero quanto si sperasse. .Dati, e classifica li ho citati nella prima puntata .La partecipazione alla Coppa della Alpi fu dignitosa non vincendo il girone che ci avrebbe portato in finale solo per differenza reti!In quella stagione si celebro’ il quarantennale della nascita della nostra ROMA con manifestazione  tenutasi il 20 dicembre ( chissa perchè poi….!!!) presso il palazzetto dello sport di viale tiziano la mattina ed una cena di gala all’ hotel Excelsior con premiazioni multiple a tesserati , dirigenti , campioni d’italia del 41/42 e personalita’ varie ( un ridondante comitato d’onore  composto da personalita’ della politica e dello spettacolo, anche si di provata fede giallorossa fece da corona all’evento) non ricordo se fosse aperta a tutti i tifosi la manifestazione a viale Tiziano, , vicino alla vecchia sede giallorossa che , intanto, era stata trasferita a via Lucrezio caro 67.Inoltre quel giorno avevo il compito in classe di greco  e  non mi potei recare a vedere  la partita in programma alle 14,30 allo stadio olimpico per la MITROPA CUP ( la piu’ antica competizione europea  vinta da diverse squadre italiane e poi, solo poi, riservata, prima della abolizione definitiva, alle sole partecipanti  nella fattispecie i vincitori del campionato di serie  B ) .Ricordo ancora che non riuscimmo a rimontare la sconfitta subita per due a 1 dallo Spartak Trnava pareggiando 1a 1  e precludendoci l’andare avanti nel torneo allora MOLTO IMPORTANTE! .Da semplice tifoso mi posi e mi pongo  tutt’oggi   la domanda: perchè la societa’ organizzo’ l’evento in quel giorno invitando tutta la squadra a partecipare alla manifestazione mattutina al palazzetto dello sport anzichè  tenerla in ritiro pre gara visto l’importanza della competizione? La premiazione degli atleti di quella rosa si poteva tenere la sera…domanda da semplice ed umile tifoso…..?La vittoria della coppa delle fiere nel 1961  preceduta quella del 1960   nella coppa delle alpi  non invogliava a cercare un tris nelle competizioni europee? ( anche se formula atipica per quella competizione in cui classifica separata tra squadre svizzere ed italiane -tra cui la Roma -assegno’ al’Italia la vittoria consegnando la coppa originale l alla FIGC ed una piu’ piccola alle partecipanti  ( una alla Roma che vinse e pareggio  contrìbuendo alla vittoria finale ….-questa e’ storia e nessuno la puo’ cambiare..) chissa se quella coppa è ancora in bacheca a trigoria?.A proposito di quarantennale :acquistai il mio primo testo sulla Roma  che oggi fa’ compagnia a tanti altri:”I QUARANTANNI DELLA ROMA” autore Gianni Lazotti .Quante volte ho riletto quel testo imparando a conoscere e a valutare gli eventi prima del mio primo ingresso alla stadio olimpico nel febbraio 1965 da quel momento in poi li ho vissuti da spettatore da stadio, da tv e da lettore della carta stampata sino ad oggi .Se ne andavano cosi i miei primi tre anni da abbonato , “ai posteri l’ardua sentenza ”   su quei tre campionati sotto quella presidenza e quella guida tecnica1

FORZA ROMA  SEMPRE

CARLO PASCALI

STAGIONE 1967/1968: grande illusione poi……grande delusione: un altro decimo posto!

Eccoci al mio terzo anno di abbonamento, sempre tribuna tevere non numerata , ma con una novita’ logistica : la tribuna tevere numerata viene ridisegnata andando ad occupare , dall’alto in basso, la parte centrale dello stadio, relegando ai due laterali della stessa tribuna i relativi posti  non numerati, separati da due vetrate dalla zona centrale. Scelsi sempre il lato verso la curva sud andando ad occupare la balconata in alto piu’ vicina al separatore dalla centrale ,e su tale balconata veniva posto lo striscione ” SBRANA LUPA SBRANA” ( c’e chi se lo ricorda!!), oggi a distanza di tanti anni nel prepartita rivedo alcune di quelle persone  ( alcuni ,purtroppo non ci sono piu’…) che detenevano tale striscione ,taluni famosi altri meno…ma sempre accomunati da una unica fede: LA ROMA!  abbonati scarsi 11 mila, in piu’ tessere R.Junior club ( io la facevo sempre in quanto mi consentiva ingresso sconto per le partite extra campionato non comprese nell’abbonamento)Spesso record presenze negativo , vedi roma spal o positivo roma napoli ( esordio casalingo con vittoria per 2 a 1 sui i partenopei: due gol di peiro’ subito nel primo tempo ci fecero impazzire di gioia….esordio fortunato nel nuovo posto…..illusione….!)Sedici squadre uno squallido 10 posto a 27 punti realizzati con la spal retrocessa a 22 punti: 7 vittorie, 13 pareggi e 10 sconfitte, giuliano Taccola capocannoniere con dieci reti seguito da Peiro’ con 6 e Jair ed Enzo, e Sirena con due poi  altre sparse…..Eppure non era iniziato male il campionato, lo vedremo piu’ avanti! Eliminati subito dalla Coppa italia dalla fiorentina dopo una pesante sconfitta per 4 ad 1; nel giorno dei festeggiamenti per i 40 anni della Roma eliminati nella Mitropa Cup ( la piu’ antica competizione europea) dalla Spartak trnava ( sconfitta in trasferta ed pareggio in casa), era il nostro ritorno in Europa  dopo i fatti del flaminio del 1965 con il Chelsea  e conseguente squalifica. Bene invece in coppa della Alpi   giugno 68) ove  solo per differenza reti non accedemmo alla finalissima ( sotto gli occhi dalla tribuna del nuovo allenatore  Helenio Herrera) .Ma veniamo alla campagna acquisti e cessioni  di quella stagione:  ceduti i due terzini Olivieri e Sensibile, ecco il ritorno di Cappelli , il roccioso stopper prestato al Venezia, la promozione in pianta stabile di Sirena  in coppia   ( terzini)lcon Carpenetti, Giacomo Losi , immenso capitano, battitore libero ( come si diceva allora), ceduti Tamborini, Carpanesi e Colausigh, Barison , confermato Ossola  ( impiegato molto poco l’anno precedente   perche’  ….misteri del tecnico…), arrivano  Pelagalli  ( mediano dall’atalanta dopo tanti anni nel Milan ove vinse scudetti e coppa campioni), Ferrari, Cordova, giovane dal brescia, e soprattutto Fabio Capello dalla Spal ( pagato tanto.. ) accolto all’inizio con scetticismo ben presto fugato da ottimo rendimento finchè non si infortunò , con lui la roma fu prima in classifica   e la sua mancanza  determino’ una flessione da cui non si rialzo’ piu per quella deludente stagione. Inoltre l’arrivo del pluri decorato Jair da Costa  dall’Inter invitava a sognare ( era pero’ reduce da un intervento chirurgico al menisco , una jattura clinica a quei tempi…).da non dimenticare poi  francesco Scaratti  detto Torrimpietra  che rimase famoso per la sua abnegazione a ricoprire tutti i ruoli del campo e la sua potenza nel tiro da fermo e in movimento   e la sua grande generosita’ …..Ho ritrovato nel mio archivio una foto della squadra distribuita agli abbonati al momento del rilascio della nuova tessera  con la rosa indicata nominativamente sul retro ( manca Fabio Enzo che raggiunse tardi il ritiro di Spoleto  e vi è un montaggio fotografico con l’aggiunta del terzino enzo Robotti, proveniente dal Brescia ( ex  nazionale della Fiorentina, chiamato in tutta fretta per sostituire il buon paolo Sirena gravemente infortunato nel precampionato ( pesera’ molto il suo infortunio come quello di Capello , Jair e Peiro’  determinando forse il piazzamento finale)Forse i limiti del tecnico vennero fuori, nella disanima dell’andamento del campionato qual cosa si puo’ capire…troppi periodi bui , dopo la prima esaltazione, quasi tre mesi senza vittorie!!!).I capricci di Enzo che non ripetette  il rendimento del campionato precedente. Imperi e Carloni del vivaio  sempre in rosa con l’aggiunta  del terzo portiere Massari, Pini, Cherubini, Consoli, mentre iniziavano ad affacciarsi in prima squadra i promettenti Orazi e Luciano Spinosi. :Questa la rosa  durante la preparazione nel ritiro in Umbria, il solito quotidiano sportivo e le pagine di altri giornali  divorati la mattina al mare sognando ed aspettando settembre e l’aperura dei cancelli dello stadio olimpico …….allora …come ora a distanza di quasi sessant’anni….come dice l’inno …” …con la Roma in fondo al cuore…”

Arrivederci alla prossima puntata e buon 2024 a tutti

Carlo Pascali

CAMPIONATO 1966/1967   ( seconda puntata): un misero decimo posto ma…DERBY ..VINTO!

correttamente devo ammettere una dimenticanza in sede di presentazione della stagione : . la cessione di Benitez al venezia  ove trovera’ francesco cappelli e pedro manfredini, il ritorno del tedesco jurgen schutz ( poche partite ed un solo gol ed un infortunio che ne condizionera’ il  rendimento e presenze..).

Ma torniamo alla sintesi di una mediocre annata rallegrata da qualche vittoria importante rammendando che al termine di quella stagione retrocessero  quattro squadre: Lazio, Lecco, Venezia  e Foggia. Dopo un  dubbioso precampionato foriero di  mediocri avvisaglie si inizio’ in casa battendo il Brescia con una bella punizione di Giuseppe Tamborini all’ incrocio dei pali sotto la curva nord  ( in porta il nostro amato Fabio Cudicini con la maglia del Brescia- grazie presidente ed allenatore!!..-.ma ben presto segui sconfitta a Mantova per uno a zero e sconfitta umiliante in casa contro in Napoli!! e cosi via ….una vittoria esterna a Vicenza a riaccese la luce di una speranza…….poi pareggi  in casa e sconfitte( Napoli, Bologna, Milan e Fiorentina) e un po’ di vittorie ( Torino e Juventus… ne parleremo),in trasferta  vittorie contro la Lazio , a Vicenza a Bergamo e a Venezia. Avevo accennato a quella coppia di terzini ( Olivieri e Sensibile ….forse indimenticabile  nella mia memoria di tifoso e paragonabile a mediocrità,  anche  se quantitativamente  non sostenibile, a quella formata Servidei e Cesar Gomez del primo periodo zemaniano) la sconfitta in casa contro il bologna, ( con un arbitraggio poco    …..accorto) è , a distanza di tanti anni ,sempre nei miei occhi : due gol di Pascutti con Olivieri che mostrò tutti i suoi limiti e la gioia del derby vinto svani’ immediatamente….!!!.Ho parlato dei terzini perchè quanto il tecnico si decise ad impiegare Paolo Sirena  qualcosa si mosse in piu’ basti  pensare che  il terzino con le sue tre reti  ( Spal, Venezia ed Atalanta) assicuro’ alla Roma sei punti che , osservando la classifica finale e rapportando il punteggio della retrocessa Lazio  e’ molto facile tirare conclusioni!L’ infortunio di Carpanesi e qualche assenza di Losi fecero’ si che  Francesco Carpenetti ne prendesse il loro posto  consentendo a sensibile di disputare molte partite( la coppia ideale  era Sirena Carpenetti…ed ingiustificabile l’ ostracismo ad Ossola impiegato poco sia come libero in sostituzione di Losi e Carpanesi che come mediano , ruolo in cui il roccioso Scala disputo’ una bella stagione e quindi pronto  per il ritorno ( per fine prestito al milan…).Un centrocampo volenteroso ma molto muscolare con Colausigh e Tamborini assicurava dinamismo ( finchè la forze reggevano ) ma poca fantasia…tanti pareggi in casa lo dimostrarono. Prima di parlare del derby voglio solo ricordare due partite vinte contro le piemontesi : torino battuto 4 a zero  il 24 dicembre ( doppietta di enzo, rete di Colausigh e bellissima rete di Peiro’  sotto la curva nord….bellissimo natale, seguito da una fine dell’anno amaro… sconfitta in casa contro il Milan …svarione difensivo grave e….addio felicità…).Vittoria sotto un diluvio torrenziale ( tornai a casa senza voce e fradicio di pioggia)con autorete di Bercellino al 90 minuto ed oltre sotto la curva nord in quella stessa porta dove anni dopo , anno  del terzo posto, morini iuventino infilò Zoff!! voglio ricordare i due pareggi per zero a zero sia in casa ( rigore fallito da Peiro’ sotto la curva sud) contro l’Inter del mago Herrera  con il quale il nostro allenatore , il mago di Turi  ( sic…) si interfacciava  polemicamente     ma….beato lui  creando in noi tifosi i soltanto…..ILLUSIONI.

Ma eccoci all’evento dell’anno IL DERBY….che cosa rappresentava  questa partita per il tifoso romanista in quegli anni è inutile descriverlo  basta la parola:….INCREDIBILE. Eccoci q quel 26 ottobre del 1966, acquistammo il biglietto , eravamo ospiti , Lazio in casa Roma in trasferta, io ed altri compagni di scuola tra cui il caro amico Ambrogio: tribuna Tevere non numerata, alle 9,00 partenza a piedi da piazza istria con bandiere e cartelli ( bellissimo quello di Ambrogio ) sino allo stadio olimpico di passo rapido alle 11 eravamo ai cancelli , ingresso e presa di posizione alla balconata  davanti l’ area di rigore posta sotto la curva sud…….ansia e speranza …la facevano da padrone…ecco l’ora fatidica e l’arbitro gonella di torino fischia l’inizio, Roma in maglia giallorossa gli altri  con la solita maglia….Oggi a distanza di tantissimi anni rivedo ancora il cross di Peiro’, sotto la nostra postazione, per la testa di Enzo al 16 minuto del  primo tempo che svetta su tutti e lascia di stucco lo stopper Pagni battendo cei , il loro portiere….indescrivibile la mia e la nostra gioia   La dolce ottobrata romana si poteva trasformare in una gioa  piu’ grande se Paolone Barison, sempre nel primo tempo, non avesse fallito il rigore concesso e poi parato da Cei. Piu i minuti passavano e piu’ si assaporava la vittoria che giunse nel tripudio generale tra le ombre della sera ed un felice ritorno a casa , stavolta in autobus , felici e contenti .Al ritorno, stessa procedura di viaggio di avvicinamento alla stadio,  stavolta da padroni di casa  uno zero a zero certificava l’avvenuta nostra superiorita’ sui rivali cittadini  che al termine di quella stagione salutavano la serie  A retrocedendo  in B!

BUON NATALE A TUTTI   

CARLO PASCALI, 

CAMPIONATO 1966/1967..ANCORA PEGGIO : un misero 10 posto! ma la fede non crolla…..

Eccoci al mio secondo anno di abbonamento sempre in tribuna tevere non numerata, regalo dei miei genitori ,tessera di colore verde con la foto personale .Ritiro estivo a spoleto della nostra amata squadra  le cui notizie ,durante l’estate al mare ,assaporate di mattina presto ,   speranze tante per il prossimo campionato , per l’ultima volta a 18 squadre per diversi anni: quattro retrocessioni   in quella stagione  !!! Ma prima un passo indietro : Campagna acquisti, cessioni in abbondanza nel nome del bilancio ( Presidente..)   e …forse per incompatibilita’ di carattere con il pittoresco  tecnico: lasciano la roma Cudicini   ( come detto in precedenza andra’ a vincere tutto con il milan dopo un primo passaggio al brescia) e Matteucci, Ginulfi diventa secondo portiere dietro a Pizzaballa acquistato dall’atalanta ( con fama di para rigori e dopo un mondiale al Londra  in cui fu solo terzo portiere) che diviene titolare. Via la coppia di terzini come Tommasin ed Ardizzon sostituti a) dalla riserva dello scorso anno Aldo  Sensibile passato titolare e b) dal neo acquisto Olivieri dalla spal   ( coppia di terzini assai mediocre!!), acquistato Rizzato dal venezia ove  fu dirottato in prestito il giovane Cappelli che tornerà, però, l’anno dopo e vincera’ coppa italia e trofeo anglo italiano nonostante un grave infortunio subito  in un roma fiorentina . Rizzato che doveva essere il sostitutio di Losi ( eta’  ???  ma…)non giochera’ mai! Due ottimi giovani uno dall’inter Paolo Sirena , detto l’avvocato per i suoi studi  in giurisprudenza, proveniente dal vivaio nerazzurro come Facco che , invece, ando’ alla lazio, e nevio Scala, giovane e grintoso mediamo in prestito, peccato, dal milan, I due si dimostrarono  all’ altezza della situazione il terzino segnando tre gol ( emulo di Facchetti  sic..) sia pur impiegato poco dal tecnico e il mediano  dando verve e forza ad un centrocampo arricchito da giordano Colausig , proveniente dal lanerossi vicenza  doppione, pero’, con il bravo Tamborini , altro interno di spola , formando un centrocampo muscolare ma con poche idee e questo sarà una pecca .Altro acquisto il mediano Ossola  ( gioco’ poco  chissa perche’…) dal Varese e l’ala Pellizzaro dal Mantova  ( altra delusione…)Ceduti Spanio, Francesconi , Leonardi, Nardoni  e Da Silva ( fortemente deludente l’anno prima).Francesco Carpenetti , ottimo prodotto del vivaio  disputo’ molte piu’ partite dell’anno precedente , nonostante la presenza di quella coppia di terzini  su cui il tecnico insistette  non si sa’ perchè   ( il computo dei gol subiti al fine dira’ la verita’!!)Sempre Carpanesi   utilizzato da libero o da mediano mentre Carloni , Imperi e il giovane Russo, proveniente dal Lecce completavano la  rosa .Ma l’acquisto che  entusiasmo’

una piazza depressa,   fu lo spagnolo Joaquin PEIRO, campione euro mondiale con l’inter di Herrera, che confermava la nostra antica tradizione dei goleador giallorossi : fu accolto con grande enfasi  che ripago’ con 9 gol seguito da paolone Barison che ne realizzo’  7, seguito dal giovane Fabio Enzo  con 6 gol .Enzo gia’ alla roma dall’ anno precedente, provenienza dalla Tevere Roma,  si dimostro’ tenace , anche se con una tecnica non ottimale,  e rodato dalla tourne’ in Australia  disputata alla fine dello scorso campionato  ( importante un suo gol alla Lazio e vittoria nel derby ed una doppietta al Torino alla vigilia di natale).Prima di scendere nella disanima sintetica delle partite  voglio anticipare i dati di quel 10 posto ( peggio dell’anno precedente) :33 punti, 11 vittorie, 11 pareggi e 12 sconfitte , trentacinque gol fatti e 39 subiti!!!

eliminati ai sedicesimi di finale di coppa italia dal palermo e terzi  in coppa delle alpi.

In societa’  costituzione della SPA ( societa’ per azioni), Evangelisti , presidente ed un nuovo consiglio direttivo tra cui Anzalone, Marchini  , Dino Viola e Renato Sacerdoti ( il presidente di Testaccio). Contenzioso con i Soci vitalizi  ( cui il presidente voleva togliere privilegi acquisiti) dell’azionariato popolare voluto da Renato Sacerdoti nel 1950 dopo la retrocessione dolorosa in serie B , subito riscattata con l’immediato ritorno in serie A  in un torneo vinto e che prevedeva per la sola vincitrice il ritorno diretto ( sia ben chiaro per la storia e per il nostro orgoglio, c’ e una coppa in bacheca).Questo come premessa di quella stagione che mi vide recarmi alla stadio con i mezzi pubblici, la bandiera in mano e tante speranze ed entusiasmi  non ripagati in toto da una squadra mediocre e da una societa’  non solida  soprattutto non degne di una grandissima ed appassionata tifoseria come la NOSTRA!!Uscivo di casa alle 10 autobus in viale eritrea davanti al bar  del campione d’ italia 41/42 Luigi Brunella, fermata a piazza fiume e attesa del bus 99  discesa a viale delle milizie  altezza via settembrini  ove mi attendeva un mio compagno di scuola proveniente dalla balduina , anche lui tesserato  come me, e da li ” pedibus calcantibus”   sino allo stadio olimpico in attesa dell’apertura dei cancelli, varcati i quali  ti sentivi  finalmente a casa e … attendevi l’inizio   della gara   con i rituali che tutti conosciamo e che appare pleonastico ripetere .Quelle vecchie panche verdi, il posto migliore da scegliere e ….l’attesa  di vedere uscire i nostri dal tunnel sotto la sud……Gioie e delusioni  in alternanza  ma la ROMA in fondo al cuore!!( come recita un inno di recente elaborazione). Al ritorno percorso inverso , salvo aspettare uscita della squadra dagli spogliatoi   davanti allo ingresso della tribuna   montemario e ..al buio riprendere poi al via al ritroso con la felicita’ di una vittoria o di un pareggio ( ci si accontentava pure di questo…) o la cocente delusione per una sconfitta o la rabbia di torti arbitrali subiti!!  freddo, caldo, sole o pioggia   cui ogni tifoso romanista è abituato. Ma una speranza che qualcosa sarebbe cambiato….infatti   DINO VIOLA ARRIVO’ e…..

Continua alla prossima puntata

CARLO PASCALI

UN ANNO DI MISERIA E…..DI SPERANZA  ma il peggio  vera’ …dopo……

Non posso certo dimenticare il mio primo anno di abbonamento, tutta l’estate tra i giornali da ” “divorare” avidamente  sul calcio mercato e poi le notizie dal ritiro di Campobasso ( sede del ritiro precampionato)!

Dirigenza ” modificata” Il conte Marini Dettina , presidente generale, Evangelisti alla presidenza della sezione calcio, pensionato lo storico massaggiatore di testaccio Angelino Cerretti e  sostituito dal gia’ vice  Roberto Minaccioni, messa da parte altra gloria di Testaccio come il cavaliere Vincenzo Biancone, panchina affidata al mago di Turi   Oronzo Pugliese ma soprattutto rivoluzione tecnica nella squadra impoverita  per motivi di bilancio .Un solo esempio Picchio Desisti ceduto alla Fiorentina in cambio di una cifra  elevata ( sic!) e del modesto Benaglia che ne avrebbe preso il posto, via tanti big: Angelillo, Schnellingher, Sormani, Manfredini, Nicole’ e via discorrendo .Storie vecchie ed amare, lotte di potere  frammiste ad invidie e gelosie  tra i dirigenti ( basti sfogliare i testi sulla Roma o, come ho fatto io , consultare la ottima biblioteca al C.S GIULIO ONESTI, ove tra l’altro sono conservati i quotidiani  sportivi dell’epoca).In periodo pre covid rivisitai tutta quella stagione e quella precedente con occhi diversi ed esperienza, anche clinica e sportiva, diversi da gli occhi di un quindicenne ,innamorato di questa squadra  allora come oggi! Ricordo quella rosa  in ogni particolare come la mia prima tessera in tribuna tevere:

PORTIERI: CUDICINI, MATTEUCCI ed A. GINULFI , recentemente scomparso  che incontrai insieme all’ amico Ambrogio, al funerale di Pedro Manfredini

DIFENSORI: LOSI, il nostro capitano, Tommasin,  Ardizzon, Carpenetti, ,Sergio Carpanesi, il giovane Cappelli, proveniente dalla Tevere Roma, squadra satellite  con sede a piazza S, apostoli, il giovane Sensibile poi Carloni ed Imperi ( tutti del vivaio)

CENTROCAMPISTI: Benaglia, Tamborini, Salvori, Benitez, Spanio, il giovane Silvio Bertani  che doveva esordire gia’ l’anno precedente con Lorenzo e non esordi mai in serie A, Nardoni anche lui dal vivaio giallorosso di Guido Masetti e Naim Krieziu.

ATTACCANTI: paolo Barison  e Jose DaSilva  dalla  Sam.poi  Bebbo Leonardi e Fulvio Francesconi detto il corvo.

Capocannoniere di quel torneo fu Paolone Barison co 7 reti (   !!!!) e il mastodontico DaSilva  non ben visto dal pittoresco tecnico di Turi solo tre ma con poche partite disputate .Da ricordare che Spanio arrivo’ dal Napoli a campionato iniziato e Benitez s’infortuno’ rimanendo fuori  moltissimo tempo e avendo anche incomprensioni con il tecnico; argomento questo che l’anno dopo porto’ alla separazione dalla Roma di altri atleti : uno su tutti Fabio Cudicini  il portiere della Coppa delle Fiere e della prima coppa italia  che dopo una parentesi al Brescia approdo’ al Milan vincendo tutto!!

Eliminati subito dal Livorno in Coppa Italia , uscimmo dalla Coppa delle fiere per mano del Chelsea dopo una pesante sconfitta a Londra ed un infuocato ritorno al flaminio ( 0-0) che ci costo una lunga squalifica europea…..

Per un ragazzo come me, delusioni cocenti come per una tifoseria innamorata ma delusa… spesso le curve  erano semivuote  negli incontri di non cartello .Ma la voglia di Roma e dello stadio era incrollabile si aspettava quell’appuntamento quindicinale con una gioa indescrivibile spesso non sostenuta da buoni risultati…o aspettando i secondi tempi con ansia trasmessi da ” Tutto il Calcio minuto per minuto” ove la nostra roma non era mai campo principale!

Ma di questo parleremo nella prossima  puntata…

 seconda ed ultima puntata)

Eccoci alla sintesi di quel campionato 65/6: diciotto squadre e la novità: ammessa dalla Lega la presenza in panchina del portiere di riserva ( maglia n.12), unico cambio in caso di necessità, da effettuare  solo per quel ruolo. Nella scorsa puntata ho ricordato l’organico affidato ad Oronzo Pugliese , depauperata dal punto di vista tecnico, con un deficit economico importante, solo l’entusiasmo dei sostenitori ” fedelissimi” , tra abbonati ed occasionali, stadio spesso al minimo di presenti , salvo che negli incontri di cartello, quella squadra modesta, nonostante le dichiarazioni del tecnico raggiunse quota 36 punti ed un ottavo posto  in tranquillità.Un bilancio di tredici vittorie, 10 pareggi ed 11 sconfitte, della classifica dei marcatori abbiamo gia’ parlato, gioco mediocre, 28 gol fatti e 31 subiti! dopo le cocenti delusioni dell’anno prima ed i fatti di cronaca non piacevoli ( colletta del teatro Sistina), bisognava accontentarsi…….Unica consolazione le vittorie in casa contro Inter, Bologna, Torino e Milan   e pareggio con la Juventus ed il Napoli di Sivori ed Altafini appena tornato in serie A, ma purtroppo la sconfitta  ( orribile dictu) nel derby ad ottobre ( gol di D’amato nel primo tempo), quella con la Fiorentina e soprattutto i quattro punti  presi dalla Spal vittoriosa in entrambe gli incontri e due umilianti sconfitte a Brescia ed a Cagliari oltre ad altre ( vedi Catania e Foggia).Per me tifoso, al mio primo anno di abbonamento, con una fede incrollabile come tanti altri, valeva la regola  chi s’accontenta ..gode!!!!ma   ricordo ancora oggi  una frase del nostro pittoresco tecnico, espressione dello stato di quei tre anni di conduzione, prima di un Milan vs Roma ( sconfitta tre a uno)” apparsa su un quotidiano romano ” ..che Dio tanta forza nelle gambe a Barison per cercare di superare Schnellingher…!!)  -questa era la Roma di allora !!!i tre punti su quattro sottratti all’Inter   e le vittorie contro una parte delle grandi   addolcirono la stagione…Fu una squadra muscolare senza sprazzi tecnici notevoli chiusa  pronta a rilanciare palla lunga a paolo Barison con la speranza di far gol!il carattere del  tecnico si scontrò spesso, ne parlano le cronache dell’epoca, con atleti di personalità  che sfociarono in cessioni e rivoluzioni anno per anno  ma di questo parleremo a seguire .Ma il piacere e la voglia di viverla quella squadre era tanta anche se non eravamo in molti allo stadio ; certo i fasti dello squadrone dei primi anni sessanta, ricco di assi capricciosi e   delle lotte tra dirigenti non c’erano piu’ ( solo una coppa delle fiere ed una coppa Italia in bacheca e esoneri di allenatori frequenti con Guido Masetti e Naim Krieziu pronti a salvare la barca).IL gioco era quello che era  e la squadra….pure!

Si chiuse quel campionato con due partite in casa contro Cagliari e Varese( per fortuna due vittorie) con l’ora legale che in quel giorno di maggio del ’66 fece , per la prima volta, la sua comparsa in Italia, piccola invasione di campo e giro dello stesso con in testa O. Pugliese seguito dalla squadra che di li’ a poco sarebbe partita per una lunga turnè in Australia con Guido Masetti  ( capitano e portiere del primo scudetto) in panchina in quanto il ” mago” di Turi dovette rimanere in Italia.Per per un po’ di malinconia per la fine del campionato ma con il pensiero rivolto settembre per l’inizio del nuovo e la   irrefrenabile voglia di  sottoscrivere  il piu’ presto possibile il mio secondo abbonamento , sempre in tribuna Tevere, nonchè di acquisire una altra tessera quella del Roma junior club che mi dava diritto a accesso scontato alle amichevoli ed alle partite di coppa  ( due tessere in una stessa stagione, una cosa meravigliosa!

RICORDO uno striscione in curva sud in quegli anni che recitava” FORZA ROMA ,IERI COME OGGI I GIOVANI SONO CON TE”

Arrivederci e…..” LA ROMA NON SI DISCUTE ..SI AMA!” mai frase piu’ opportuna in quei tempi di MAGRA…  c

LA MIA PRIMA PARTITA DA ABBONATO…..ROMA VS INTER    ( 2-0)

 l’Inter fu la prima avversaria della Roma che vidi dal vivo allo stadio olimpico ( 28/02/1965) , analogamente fu la mia prima partita da abbonato, infatti dovetti saltare la prima di quella stagione ( Roma vs Spal sconfitta per due a zero, soffrii alla radio!!).La mia prima tessera, stagione 65/66,fu’ un regalo di mio zio Mario: tribuna Tevere non numerata ( allora la numerata era stabilita nella parte bassa )per cui bastava arrivare presto e IL POSTO CENTRALE era tuo( alla stessa altezza di quello odierno…..)ricordo ancora la mia felicità per il dono e  tutta l’estate in attesa di poter varcare quel cancello :  una conquista ed una gioia irrefrenabile a 14 anni!Roma povera e ridimensionata dal grave deficit economico  e dalla crisi dirigenziale profonda ( capirò piu’ tardi cosa significasse !!) presidenza rimodulata ed un allenatore pittoresco ( Oronzo Pugliese, detto il mago di Turi o il mago dei poveri)cessioni dolorosissime  , cessioni per logorio fisico e caratteriale , ma di questo parleremo in altra puntata .Tutta l’estata passata a leggere quotidiani sportivi quasi divorando le notizie provenienti da Campobasso, sede del ritiro giallorosso poi l’inizio, pareggio a Vicenza e sconfitta in casa della Spal, vittoria  in trasferta ed eccoci al big match contro i nerazzurri , campioni italiani, internazionali e detentori della coppa intercontinentale allenati dal mago H.H.  : sulla carta non ci sarebbe dovuta essere partita !Settimana di passione in attesa della partita e del mio esordio da ABBONATO….l Finalmente eccoci a domenica, ha piovuta tutta notte e l’olimpico e’ ricoperto da teloni bianchi ,tempo grigio, umido arriviamo allo stadio con mio zio ed alcuni suoi colleghi: si varca quel cancello dopo la foratura della tessera alla partita n. 2………-quante ne succederanno  per 58 anni con tipologie e tecnologie diverse per tessere diverse…. si  prende posto e si  sistemano gli ombrelli ed i vecchi giornali distesi sulle panche verdi intrise d’acqua per evitare di assorbire altra umidita’…Ecco le formazioni agli ordini dell’arbitro Monti di Ancona:

ROMA CUDICINI, CARPENETTI, ARDIZON, CARPANESI; LOSI, BENAGLIA, TAMBORINI,LEONARDI, FRANCESCONI, BENITEZ e BARISON

In panchina per la prima volta ammesso il portiere di riserva MATTEUCCI.

INTER SARTI, BURNICH, FACCHETTI, MALATRASI ( ex romanista), GUARNERI ,PICCHI, CANELLA, MAZZOLA ,DOMENGHINI ( poi verra’ alla ROMA ), SUAREZ e CORSO. PIOVE a dirotto  come lo scorso 28 febbraio ma stavolta il risultato sara’ diverso….IL mago di turi famoso per una vittoria ed un pareggio ( ai tempi del Foggia) contro H. Herrera prepara marcature personalizzate ed un bel  catenaccio con contropiedi fulminei  .Carpenetti , prodotto del vivaio giallorosso s’incolla a Mazzola, anticipandolo spesso ed intervenendo spesso in” estirada”  come di seguito vedro’ fare al povero Aldo Maldera. Carpanesi libero, Losi su Domenghini e Ardizon su Canella.Lotte a centrocampo con Tamborini su Corso e Benitez ( ex milanista ) che segue come un ombra Suarez per inaridire le fonti del gioco nerazzurro e, Benaglia ( regista….povera Roma mia..) L’inter parte all’attacco con supponenza ritenendo di fare un solo boccone della nostra squadra ma…in uno stadio ribollente di passione,

grazie anche alle parate di Cudicini ,trascorre  il primo tempo ( 0 a 0) e sotto una pioggia battente a meta’ della ripresa prima Benitez , sotto la curva sud, spinge in porta il pallone anticipando Sarti : E’ GOL! Esultanza di uno stadio intero, Pugliese in maniche di camicia , agitatissimo con in mano un asciugamani che , dira’ negli spogliatoi aveva nella vittoria a Foggia contro Herera, e’ incontenibile. Passano dieci minuti e…..palla rubata da centrocampo da Francesconi che lancia sulla sinistra Paolone Barison  che, sotto la Tevere, sopravanza in progressione Burnich e con un meraviglioso diagonale trafigge Sarti, E’ il 2 a Zero. Non ci sono parole per descrivere cio’ che un tifoso romanista puo’ provare…..ma eccoci alla fine…inzuppati di acqua, la voce roca e tanta gioia si sfolla in maniera  parlando ad alta voce con i vicini di USCITA…..A casa viene trasmesso il secondo tempo nella tv in bianco e nero…poi la domenica sportiva e  a nanna…con la Roma nel cuore….L’anno scolastico stava per iniziare ma questa vittoria e il possedere la tessera dello stadio mi riempiva di soddisfazione…..e speranza .Il giorno dopo quotidiano sportivo romano e   la sera il Tifone diretto da Giuseppe Colalucci, cui in seguito Dino Viola dedichera’ la sala stampa di Trigoria  e subito  Il pensiero va  alla prossima partita!

Sogni e realta’ di un giovane tifoso romanista dell’epoca.

FORZA ROMA

Carlo Pascali (socio Roma club)

Oggi GIACOMO LOSI da Soncino ( CREMONA) compie gli anni, dal 1954 al 1969 indossa la maglia giallorossa ricoprendo  anche il ruolo di capitano ed onorando la nostra maglia e quella fascia con  onesta’ ed impegno  meritandosi l’appellativo di “CORE DE ROMA”  anche per quel gol sotto la curva sud contro la Sampdoria : ma questa e’ storia presente in tutti i testi ed appare pleonastico e stucchevole ripeterla .Doti atletiche notevoli, senso dell’anticipo spiccato, stacco di testa eccezionale( basti ricordare epici duelli aerei vinti contro centravanti molto piu’ alti di lui!!), grinta , correttezza  ed impegno elevato insieme alle sue 386 presenze con la roma ne fanno uno dei piu’ assidui atleti entrando nel cuore dei tifosi  dell’epoca e credo  nella  storia giallorossa. Ricordo sempre ,era  la mia prima  all’olimpico in un roma inter del 28/02/1965, questo atleta con la fascia al braccio che  non si arrendeva mai ed incitava i compagni ed una frase  di un tifoso. Il sig. F. , collega di mio zio mario, che , a gran voce, disse ” a GIACOMI’ SEI TUTTI NOI” .Questo Signore , oggi ultra novantenne , frequentatore dello stadio che saluto sempre prima di salire al mio posto in T. Tevere, al ricordo di Losi fa’ un sorriso  di eloquente soddisfazione. Ho negli occhi la coppa delle fiere sollevata al cielo nel 1961 e la coppa italia del 1964 sotto lo sguardo malinconico del nostro presidente F. Marini Dettina . Gli fu preclusa la terza coppa del 29 / 06/1969 dall’ostracismo di H.H .Coraggio ed abnegazione non gli sono mai mancati con doti di trascinatore ed esempio per i compagni sia blasonati ( e nella roma dei primi anni sessanta ce ne sono stati tanti) , sia per quelli piu’ modesti  nella seconda meta’ dello stesso periodo ( purtroppo!) .Ho citato l’impegno che non e’ mai mancato da parte su; il giovedi ( era Evangelisti / Pugliese) la partitella infrasettimanale al campo Tre fontane era aperta tifosi e, dopo la scuola correvo li per stare vicino alla mia Roma, aspettando la partita domenicale , ebbene il suo  comportamento era  esempio per tutti profondendo energie e consigli ai compagni e sempre con gesti cordiali verso i tifosi sugli spalti. Personalmente lo ritengo espressione  massima di un calcio romantico che non c’e  piu’ e lo accosto agli altri capitani storici quali A.  Ferraris, F. Bernardini, ,G. Masetti, A. Amadei  e tutti gli altri  ( successivi) come recitava quel magnifico striscione in curva sud prima di un Derby ” Figli di Roma, capitani e bandiere.. questo è il mio vanto che tu non potrai mai avere!!”  Due anni fa’ con il nostro presidente Mario ed altri soci del Roma club di cui sono orgoglioso di far parte , in occasione del compleanno del Nostro Capitano che ci ha ricevuto a casa sua, ebbi modo di parlarci e ne rimasi impressionato ancora di piu’ ..essere a contatto con uno dei miei idoli dell’adolescenza mi provoco’ ancora emozione come se il tempo fosse tornato indietro!

GRAZIE CAPITANO, GRANDE UOMO, GRANDE ATLETA e GRANDE CALCIATORE

TANTI CARI AUGURI DI BUON COMPLEANNO da un semplice e modesto tifoso .

Carlo Pascali( socio Roma club)

UN NUMERO 9 INDIMENTICABILE: PEDRO MANFREDINI detto PIEDONE

Il prossimo 7 settembre Pedro ( nato in Argentina  a Maipu’ di Mendoza” )avrebbe compiuto 88 anni ,purtroppo ci ha lasciato il 21 gennaio del 2019.E’ stato il mio primo numero nove da quando frequento lo stadio   le sue gesta le seguivo tramite tv e giornali, poi dal quel piovoso 28 febbraio 1965  ( roma inter ) l’ho visto dal vivo sino al termine del suo percorso in maglia giallorossa ( 9 giugno 1965 semifinale di coppa italia contro inter persa ai rigori), sotto la curva nord ( io ero intribuna tevere)  quel gol  sotto il diluvio che segno’ il momentaneo pareggio della Roma ( di testa) , poi l’ultimo in campionato contro il foggia  in casa sempre sotto la curva nord  maglia bianca con la fascia trasversale giallorossa e coccarda tricolore sul petto , pantaloncini neri e calzettoni bianchi con bordino giallorosso .Ricordi indelebili di un campione dallo scatto bruciante che segnava gol impossibili e altri ne falliva , croce e delizia dei tifosi giallorossi, autore di doppiette e triplette famose e addirittura di una quadripletta in coppa delle fiere , competizione che lo vide per ben due volte capocannoniere  ( totale 18 gol) oltre che ha ha vincere la competizione ( 1960-61).vinse la coppa Italia edizione del 1963/64 pur non partecipando alla finale a Torino in quanto infortunato ad un ginocchio che fu causa di un lento declino che lo spinse al ritiro dall’attività agonistica. Idolo dei tifosi  , talvolta contestato per certi gol”  mangiati”  a porta vuota  e osannato per quelli realizzati ” quasi impossibili”, famose le sue incomprensioni con il tecnico Luis Carniglia, anche lui argentino, ed il feeling con quello italo svizzero il dr Alfredo Foni. Sarebbe troppo lungo descriverne le gesta  ma va semplicemente ricordato che che fu capocannoniere insieme a Nielsen del bologna nella stagione 62/ 63 con 19 reti e segnò sei di rigori di seguito alla Lazio eliminandola dalla Coppa Italia .Purtroppo  ricordo il suo ritorno all’olimpico con la maglia del Brescia ( n. 11)  in un freddo pomeriggio pre natalizio  ( dic 1965) quando avviandosi a battere un calcio d’angolo sotto il lato curva sud tribuna Tevere fu fischiato da una parte della tifoseria ( un ricordo amaro per me!), ed il suo ritorno acclamatissimo all’olimpico prima di un Roma Juventus ( vittoria 1 a zero autogol di Morini) quando fece un giro del campo ricevendo fiori ed applausi  Invece ultima volta in campo in una partita di vecchie glorie ( mista Roma-Lazio  vs Real Madrid al flaminio in un pomeriggio primaverile inoltrato dall’aspetto malinconico in quello stadio che lo aveva visto protagonista goleador )poi al suo bar di piazzale Clodio

(” PIEDONE ” soprannome che lo ha accompagnato  tutta la vita ( in realtà calzava un semplice 42!!).Quel freddo e soleggiato 23 gennaio del 2019 l’ultimo addio  nella cattedrale di Ostia  ad un bomber che  ci ha fatto segnare e che mi ha fatto sognare  insieme a quelli della mia generazione  ed un ricordo del passato nel rivedere insieme al caro amico Ambrogio il professore S. Gasperini medico di quella Roma e Picchio Desisti, Alberto Ginulfi  e G.Paolo Menichelli, nostri idoli in maglia giallorossa!

RIPOSA IN PACE PEDRO  SEMPRE NELLA NOSTRA MEMORIA  E GRAZIE DI AVER FATTO SOGNARE

(Carlo Pascali ,socio Roma club)

UN AVVERSARIO SEMPRE MOLTO OSTICO………

Fu una pasqua felice quel giorno di aprile, per favorire la festività partite iniziarono alle 15, 45, rispetto alle 15,00 stabilite, arbitrava Angonese di Mestre ( VE), olimpico non al massimo di spettatori che lo occuparono  poco prima dell’inizio ( c’era il pranzo di pasqua!!): non vedevo l’ora di arrivare  allo stadio ovviamente con mio zio mario che mi aveva regalato la prima tessera di abbonamento( tribuna tevere  non numerata: ottimo posto centrale, infatti per ancora due stagioni la tevere numerata  era dislocata alla parte bassa dello stadio !!), vacanze  pasquali  quindi tutto il tempo di pensare da mercoledi a domenica a quella partita, sognando tattiche, atleti e consultando quotidiani sportivi) ma eccoci in prossimita’ dello stadio, parcheggio nei pressi del ministero degli esteri, un po’ di fila ed eccoci dentro nella mia seconda…..casa…..in attesa dell’evento. Ma un passo indietro la Roma , la mia Roma, reduce dai disastri morali della colletta del sistina, accompagnata da un deficit di bilancio   pesante, cambiata la presidenza della sezione calcio ( evangelisti) ed il tecnico ( Oronzo Pugliese) ( il conte Marini Dettina, presidente generale) per questioni di bilancio aveva ceduto Picchio De Sisti   ( gioiello del vivaio giallorosso di Guido Masetti e Naim Krieziu) alla Fiorentina,  Sormani, Angelillo e Schnellinger al Milan e Pedro Manfredini al Brescia . Pertanto squadra  fortemente ridimensionata e povera che navigava nel centro classifica , ambizioni quasi niente , MA….FEDE IMMUTATA DA PARTE DEI TIFOSI! Vedremo in seguito che la Roma si cuci’ addosso il titolo di “ammazza grandi”  conquistando in casa contro gli squadroni del nord diversi punti. Ma torniamo a quella domenica le formazioni:

ROMA: CUDICINI,TOMASIN, ARDIZZON, CARPANESI, CARPENETTI, BENAGLIA, LEONARDI, TAMBORINI, FRANCESCONI, SPANIO e NARDONI ( Assenti LOSI e BARISON)

MILAN: BALZARINI, PELAGALLI, TREBBI, SANTIN, MALDINI, SCHNELLINGER,FORTUNATO, LODETTI, SORMANI,,ANGELILLO e MADDE’ ( ALL. CATTOZZO).

Sulla carta dovevamo essere schiacciati, gia’ all’andata a milano  un risultato senza storia 3 a 1 per il milan con il gol della bandiera realizzato sul tre a zero! Ma si sa il calcio e’ strano  e……con un gol del terzino Glauco Tomasin , arrivato l’anno prima insieme a Tamborini dalla Sampdoria, quasi allo scadere ( mancavano una manciata di minuti alla fine forse meno di dieci), la vittoria fu nostra! Mi sembra di rivedere quel tiro del terzino giallorosso scoccato fuori area nella meta’ campo sotto la curva nord la mano protesa del portiere rossonero che , forse devia in rete ( per potenza del tiro o forse per una involontaria deviazione del nostro Bebbo Leonardi)e la nostra esultanza di tifosi e la gioa per una vittoria sofferta , visto l’avversario ed i nomi che avevamo di fronte ( alcuni erano i reduci della prima coppa dei campioni conquistata a Wembley contro il Benfica di Eusebio) alcune dei nostri atleti erano prodotti del vivaio giallorosso: Carpenetti, Leonardi, Nardoni. Bisognava accontentarsi……Ho parlato di avversario  OSTICO ..si….dovremo aspettare il campionato 83/84 per rivincere altra partita contro questo avversario  forte e blasonato ma che spesso ha portato via dall’Olimpico  vittorie…..fortunate ( sic..)

FORZA ROMA  SEMPRE (Carlo Pascali socio Roma club)

Ancora un appuntamento ostico non superato,la tradizione negativa a Verona stà eguagliando quella del campo del Lanerossi Vicenza! Quanti allenatori sono stati esonerati dopo una sconfitta sul campo berico del ROMEO MENTI”,negli anni sessanta me li ricordo tutti e quante crisi tecniche ne sono scaturite. Ora con Verona sta diventando quasi la stessa cosa .errori,disattenzioni poche idee e uno stato di forma non al top ed il gioco è fatto. Nella stagione 68/69 una sconfitta per due a zero sul campo scaligero con reti di Bui e Traspedini costo’a Giacomo Losi,non certo per colpa sua ma per la scriteriata disposizione tattica del mago,il posto e da li parti’ la sua ingiusta gubiazione forse già partorita in anticipo dalla testa di HH! Ma questa è un altra storia.nel 1986 un altra sconfitta ci danneggiò la strada verso quello scudetto perso.poi contro il lecce.
Avanti a testa alta
Forza roma con tutto il cuore e tutta la voce

(Carlo Pascali, socio del Roma club)

SUFFICIENTE LA PRIMA…
È sempre una grande emozione tornare all’olimpico dopo due mesi e mezzo di astinenza dalla NOSTRA ROMA.
Come sempre entro molto presto non mi voglio perdere lo spettacolo di questo stadio traboccante di passione, una marea di maglie e bandiere e tanto entusiasmo.
GRAZIE JOSE! Ancora una volta GRAZIE!
EMOZIONE E MALINCONIA PER LA SCOMPARSA Di CARLO MAZZONE ricordato da tutto lo stadio.

Ripenso alla prima volta in cui andai all’olimpico ,era il 28 febbraio del 1965,pioveva abbondantemente faceva freddo ero in tribuna con mio zio mario ROMA vs INTER ,Arbitrava Concetto lo Bello,Roma in maglia giallorossa con la coccarda tricolore della vittoria della prima coppa Italia conquistata il primo novembre del 1964 a Torino. Giacomo Losi con la fascia di capitano al braccio e Pedro Manfredini al termine della sua ultima stagione in maglia giallorossa ,segnò il suo penultimo gol della stagione ( dell’ ultimo parleremo un altra volta).Per me fu subito immenso amore per questa squadra.

Oggi eccomi qua a cantare gli inni ed emozionarmi ancora. oggi si è gioito, sofferto e…alla fine sono rientrato a casa con dubbi e..comunque soddisfatto del punto. La partita secondo me stava prendendo una brutta piega e 58 anni di frequentazione mi faceva temere il peggio
AVANTI ROMA ,SENZA PAURA CON LA SPINTA DI QUESTI FANTASTICI TIFOSI.

(Carlo Pascali, socio del Roma club)

Domani si ricomincia!ogni volta è sempre la stessa storia:entusiasmo,agitazione,gioia,ma anche ansia e tante speranze e tanti sogni il tutto sotto questi due colori e quel nome :AS ROMA che portiamo nel nostro cuore.quello stadio che consideriamo come la nostra seconda casa,dove ricordi,gioe e delusioni si accavallano come i ricordi di quelle persone che ti hanno accompagnato nella tante domeniche su quegli spalti,che oggi purtroppo non ci sono.più.per me inizia il 58″ anno di abbonamento mi rivedo con la prima tessera in mano in fila ai cancelli della tribuna Tevere.
FORZA ROMA,FACCI SOGNARE ANCORA (Carlo Pascali socio del Roma club)

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